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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Mar 8 Giu 2010 - 20:45
«Anemone? Lo porterei sull'Isola» Simona Ventura in un'intervista esclusiva: «Magnolia indagata? So chi c'è dietro certe sporche manovre»
SUL SETTIMANALE «A» «Anemone? Lo porterei sull'Isola» Simona Ventura in un'intervista esclusiva: «Magnolia indagata? So chi c'è dietro certe sporche manovre»
MILANO - «Magnolia indagata per uno stralcio delle indagini su Anemone? Ma io Anemone lo porterei sull'Isola dei famosi». Simona Ventura parla in esclusiva con “A” in edicola da mercoledì 9 giugno, e sulle indiscrezioni riportate da alcuni quotidiani contrattacca: «Avendo capito da dove arriva quel pettegolezzo, non ho motivo per prenderlo sul serio. Primo: la stessa Procura di Milano ha chiarito che non c’è alcuna inchiesta riguardante l’Isola dei famosi. Secondo: so chi c’è dietro queste sporche manovre. Problemi loro. Per quanto mi riguarda, non voglio fare polemiche con chi prova a mettersi in gara con me. Sarebbe come se il Barcellona polemizzasse con l’Ostiamare».
«SBAGLIATO OSTACOLARE SANTORO» - La conduttrice interviene anche sul caso Santoro: «Ostacolarlo è un errore perché è bravo e ha successo. Uno come Santoro non si censura. Il risultato di tutta questa tarantella è che è diventato un martire e un tribuno del popolo». E quando il discorso scivola sullo scandalo suscitato dalla candidatura di Mastella all'Isola, Simona Ventura risponde prontissima: «La litigata di Berlusconi e Fini davanti alle telecamere non era forse un reality? E le primarie non sono un altro reality? La comunicazione politica in Italia è molto cambiata, si deve prenderne atto. Il problema è piuttosto la sostanza, che resta melmosa».
FONTE: CORRIERE.IT
laratriv
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Mer 9 Giu 2010 - 7:32
mamma mia non c'è vergogna...
subito trovano da sfruttare la situazione...
settebagnese
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Gio 17 Giu 2010 - 16:33
dal sito: http://roma.repubblica.it/cronaca/2010/06/15/news/ampliamenti_e_concessioni_fantasma-4849941/
Ampliamenti e concessioni fantasma Ecco la mappa delle opere fuorilegge
Nell'inchiesta anche gli intrecci tra lo Sport 2000 e il direttore comunale della promozione e gestione impianti. Dall'Eur alla Flaminia i club che potrebbero essere sigillati
di RORY CAPPELLI e GIOVANNA VITALE
Il circolo Salaria Sport Village
Sono in tutto 15 gli impianti sportivi oggetto, ormai da oltre un anno, delle indagini della magistratura. Alcuni di questi, poiché costruiti in palese violazione delle norme paesaggistiche, sono sotto sequestro da tempo: per esempio il Salaria Sport Village edificato in un'area di sversamento del Tevere in località Settebagni. Il Circolo Tevere Remo costruito in riva al fiume all'Acquacetosa. Il Gav New City che ha cementificato il Parco di Trigoria. O, ancora, il Flaminio Sporting Club (circolo di via Vitorchiano) che è stato costruito in un'area tutelata. A quest'ultimo, tra l'altro, la giunta Veltroni aveva negato il permesso di costruzione.
Sono dieci invece gli impianti che rischiano nuovamente il sequestro. L'Agepi di via Ortolani, sull'Ostiense, per "opere inammissibili in quanto costituiscono variante alle previsioni degli strumenti urbanistici vigenti". Per quanto riguarda: l'Axa di via Eschilo, sulla Colombo, la Cristo Re di via Nemorense (corso Trieste), la Polisportiva Parioli di via Vajna (cioè l'esclusivo Circolo Tiro a Volo), la Villa Flaminia di via Donatello (circoli in cui è stato costruito ex novo di tutto, dalle palestre ai bar ai ristoranti ai parcheggi), risultano "ammissibili solo gli adeguamenti degli impianti natatori". E poi, ancora: il Circolo Canottieri Aniene (Aquaniene) di via della Moschea, un impianto completamente nuovo. Il Real Sporting Village di via Giorgieri: qui le opere "sono inammissibili in quanto incompatibili con i vincoli paesaggistici e ambientali". Nel Roma Team Sport di via Cina sono state "riscontrate difformità nella distribuzione degli spazi interni" e il Roma 70 di via Tor Bella Monaca presenta "eccedenze" nella cubatura. Per quanto riguarda lo Sport 2000, anche qui era stato dato "parere favorevole per le sole opere di adeguamento impianto natatorio e servizi connessi": sono state però realizzate due palestre, spogliatoi, campo polivalente da calcetto, volley, basket.
Per la vicenda dello Sport 2000 era finito nel registro degli indagati - insieme a Claudio Rinaldi (allora commissario delegato per i mondiali di nuoto Roma 2009) e a Roberto Pulitani (direttore dei lavori delle opere edili realizzate) - anche Bruno Campanile, in qualità di amministratore unico della Società Sport 2000. Proprio Bruno Campanile è il direttore della "Promozione sportiva e gestione impianti" del comune di Roma. Che si occupa, appunto, di "promuovere e diffondere" come spiega la pagina relativa nel sito del comune, "la pratica sportiva sul territorio comunale, mediante la programmazione e gestione di manifestazioni" tramite "la concessione di sostegni finanziari e contributi".
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Mer 23 Giu 2010 - 19:28
PM DI PERUGIA: «SISTEMA ANEMONE» AL SALARIA VILLAGE FONTE: LEGGONLINE
È «il sistema di relazioni intessuto da Diego Anemone che può essere posto alla base della sistematica acquisizione di appalti pubblici, nonchè dei favori elargiti in funzione della grossa speculazione sottesa all'operazione Salaria sport village». Lo ha sostenuto il gip di Perugia nell'ordinanza con cui ha disposto il divieto di lavorare con la pubblica amministrazione per otto mesi per il centro sportivo e per la società sportiva romana. Si tratta delle due aziende ritenute che secondo gli inquirenti perugini fanno capo all'imprenditore Diego Anemone, al centro della cricca degli appalti. Il giudice Massimo Ricciarelli ha comunque escluso dal divieto «la partecipazione a gare ad evidenza pubblica caratterizzate da pubblicazione dei bandi, segretezza delle offerte e garanzia per la concorrenza». I pm perugini avevano chiesto per le due aziende il commissariamento, respinto però dal giudice, in particolare in relazione alle indagini sugli appalti per i mondiali di nuoto a Roma. Dagli accertamenti è emerso che la società sportiva romana è proprietaria degli immobili del Salaria sport village a Settebagni ed entrambe le strutture societarie sono riconducibili ad Anemone, risultato socio al 50 per cento con il figlio di Angelo Balducci, Filippo, della stessa Società Sportiva romana le cui quote sono state poi da entrambi cedute ad altre società. Secondo gli inquirenti le due famiglie avrebbero tentato una speculazione immobiliare con un ampliamento del centro sportivo di Settebagni attraverso la realizzazione di nuove opere per un valore di 36 milioni di euro. Nell'ordinanza del gip Ricciarelli è tra l'altro scritto che «è indubitabile» come proprio Anemone «fosse al centro del traffico di favori prestati dai compiacenti funzionari, a lui stabilmente collegati in rapporti di tipo societario o parasocietario, come il tipo di intese con Angelo Balducci consente agevolmente di ritenere». Nell'ordinanza sono riportati stralci degli atti delle indagini svolte tra Perugia e Firenze. È stato tra l'altro nuovamente ricostruito il viaggio compiuto a San Marino il 17 ottobre del 2008 da Stefano Gazzani, il commercialista di Anemone e Balducci. Secondo i pm in questa occasione vennero intestati dei beni alla madre dell'ex commissario per i mondiali di nuoto Claudio Rinaldi. Gli inquirenti hanno quindi ritenuto che il viaggio venne organizzato da Anemone «nell'interesse» di Rinaldi e «ha avuto ad oggetto una attività di gestione di fondi da occultare a San Marino».
laratriv
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Dom 4 Lug 2010 - 6:21
Oriano Mattei : Diego Anemone - Storia di un semplice bottegaio che diventa uno dei più importanti palazzinari Romani
Dalla bottega di falegname nella periferia nord di Roma s'è arrampicato fin sotto la croce di Cristo. Non proprio quella sul Golgota, ma pur sempre quella da cui Giovanni Paolo II salutò i giovani al Giubileo del Duemila. Quell'altare a Tor Vergata intarsiato di legni pregiati, sobrio e magnificente, era uscito fresco fresco dalla fabbrichetta della famiglia Anemone a Settebagni, due saracinesche nella stradina intitolata al patrono del quartiere, Sant'Antonio da Padova. Che di miracoli, evidentemente, ne dispensa ancora. "Questa scenografia vuole descrivere la vitalità e la laboriosità del Popolo di Dio", proclamarono gli organizzatori della giornata mondiale dei giovani cattolici. Ma nemmeno potevano immaginare fino a che punto una delle loro pecorelle li avrebbe presi in parola. Già. È proprio da quella croce sulla spianata benedetta che comincia la parabola di Diego Anemone, giovane figlio della Salaria povera che un bel giorno decide di conquistare Roma. Certo papà Dino dalle sue parti era uno piuttosto conosciuto: simpatie comuniste e buone entrature in Vaticano erano un bel mix già negli anni Settanta. Pian piano aveva trasformato la piccola impresa di famiglia e ingrossato i suoi affari: le prime ristrutturazioni, qualche costruzione per vivere fra gli agi di un piccolo borghese. Ma il figlio l'aveva tirato su a pane e cazzuola: scuole di periferia, diploma di geometra e subito il matrimonio con Vanessa Pascucci, la sua compagnuccia fin dalle elementari. Niente villone, la macchina che capitava, levataccia e diciotto ore di lavoro, pochissime uscite notturne. Sembra quasi l'impresario edile interpretato da Elio Germano ne "La nostra vita". Il tempo si divide fra il cantiere e i due figli Arianna e Lorenzo, di 10 e 8 anni. Così la vedono gli Anemone, compreso il fratello minore Daniele e lo zio Luciano. Al punto che adesso non si capacitano di come qualcuno cerchi di scaricare tutta la nuova tangentopoli, che ha coinvolto big come Guido Bertolaso e Angelo Balducci nell'inchiesta sugli appalti del G8 della Maddalena, sulla testa del figliolo prediletto, borgataro dai modi pittoreschi, questo sì, ma delinquente mai: "Speriamo che qualcuno prima o poi se ne renda conto", si sfoga papà Dino, ormai schivato dalla gente di Settebagni che al "sistema Anemone" non ci riusciva a credere nemmeno dopo l'arresto di Diego. La croce che gli cambiò la vita arrivò grazie all'angelo giusto. Quell'ingegner Angelo Balducci, che già il padre Dino conosceva per aver lavorato parecchio con preti e confraternite, ma con cui è Diego a instaurare un vero rapporto "famigliare". Un legame forte, di amicizia, che gli spalanca i sacri cancelli del Vaticano e le porte della Roma che conta. Non c'è potente cui Diego ora non arrivi. Non c'è indirizzo che non frequenti. Non c'è palazzo che non conosca a memoria. O che non sia finito sulla famigerata lista dei favori. Nella sua Settebagni, chi lo conosce da un po', giura che il salto di qualità in fatto di quattrini e stile di vita sia arrivato poco prima del Giubileo, quando diventa amico di Filippo Balducci, il primogenito di Angelo. Lo stesso con cui costruirà il Salaria Sport Village. Dalle grazie del figlio a quelle del padre, il passo è breve. Tanto che Diego in poco tempo scalza ogni rivale, fino a diventare lui l'uomo di fiducia del capo. Condividono molto. Segreti e pettegolezzi. Dai meccanismi con cui la cricca appalta i lavori, ai favori elargiti a politici e potenti, fino alle scappatelle gay del capo in compagnia di qualche ragazzotto in cerca di carriera. Eppure in pubblico mantengono sempre le distanze: "Quando telefonavo ad Angelo perché c'era un problema, spesso mi rispondeva Diego. Oppure me lo passava. Il legame fra loro era profondo, si sentivano ogni giorno e si vedevano spesso. Eppure erano molto diversi. Mentre Balducci dava subito l'impressione di essere un pezzo grosso, Anemone aveva l'aria del "pezzente ripulito". Parla male l'italiano, ha modi spicci. Glielo dico io che vengo dalle borgate romane", racconta un ex collaboratore dei due. Tanto che Diego non diventa mai un vero vip, anzi spesso si lamenta o si compiace proprio del ruolo di spalla. Anche perché se l'ex gentiluomo di Sua Santità apre tutte le porte, serve poi qualcuno che si presenti all'uscio. Meglio se con i doni e gli omaggi del grande capo. Per Diego portare i saluti di Balducci era quasi una filastrocca: "L'ingegner Balducci le manda a dire che sta bene", ha ripetuto a imprenditori, ministri, onorevoli, alti gradi delle forze armate stringendo la mano. Una mano quasi mai vuota, come gli insegnò il babbo, innamorato della campagna. Comprò parecchi ettari a Monteleone di Orvieto, in Umbria, dove ancora produce olio, carne pregiata e il Brandesco IX, un vinello rosso con cui s'è tolto pure qualche soddisfazione sulle guide enologiche: "Mi raccomando, dotto', se serve la carne buona chiamatemi, che ci penso io", amava promettere nei palazzi dei potenti. Proprio come adesso fa Diego, che a Natale s'è presentato a casa di un notabile con sei bottiglie "de olio bbono" avvolte nella carta di giornale. Così Anemone jr ha voltato pagina: ha lasciato il quartiere di Settebagni e s'è trasferito nella villa bunker della Bufalotta. Le vecchie auto sono diventate supercar e, negli ultimi tempi, è arrivato pure un autista al seguito. Il vestito s'è tinto di blu sempre più scuro, sono comparse le iniziali sulla camicia e il Rolex sportivo sempre al polso. Cellulari che squillavano in continuazione. Favori, favori e ancora favori. Al ministro Lunardi, all'ex ministro Scajola, al braccio destro di Matteoli, all'onnipotente Bertolaso, a generali, prefetti, spioni, boiardi di Stato, magistrati, registi e divi del tiggì. Intanto la vecchia società s'è trasferita dallo scalo di Settebagni a un edificio color salmone al civico 1327 della Salaria. Uno spazio enorme dove riceveva i suoi uomini. Per mesi è rimasto semivuoto, l'ufficio: "Tanto a Diego bastano un tavolo e un cellulare per quello che deve fare lui. Ricordo che l'ultima volta che ci sono stato non c'era nemmeno il pc. Era surreale: uno stanzone enorme, sgombro e lui in fondo che telefonava", racconta un ex collaboratore. Già, perché venire dalla borgata spesso vuol dire dover fare lo splendido. Come quando decise di assumere Anthony Smith, il fratello della compagna di Mauro Masi, direttore generale della Rai. Lo stipendio partì dal 1 luglio, ma se gli comodava, poteva presentarsi al lavoro tranquillamente a settembre. Per non parlare dei favori al capo. Perché Balducci non ama solo il potere, ma anche la famiglia. La moglie Rosanna Thau adora il cinema, s'è messa in società con Vanessa Pascucci e hanno aperto una casa di produzione. Parola d'ordine: accontentarla. Papà Angelo adora anche i due figli. Che ci sia di mezzo il primogenito Filippo, ex seminarista diplomato in musica sacra, oppure il fratello minore Lorenzo, più che promettente attore di cinema, ci pensa sempre Diego. La procura per la casa a Parigi dell'amico ballerino. L'auto nuova da immatricolare. E ancora i mobili per l'appartamento di un conoscente. Le cucine su misura per un altro, le librerie in stile per un altro ancora, i lavori nelle dimore dei potenti cedute a prezzi di favore dalla Propaganda Fide. A spendere e spandere così, qualsiasi imprenditore sarebbe fallito in pochi mesi. Invece Diego ha fatto un altro dei suoi miracoli. Basta guardare il fatturato della Anemone Costruzioni, una delle infinite società del trentanovenne di Settebagni. Ha un capitale sociale da piccola attività commerciale, appena 50 mila euro, eppure ha visto crescere il fatturato da 10,9 milioni di euro nel 2007 a 37,7 milioni nel 2008. Per non parlare del Salaria Sport Village, il suo sogno d'infanzia. Quando lui e Vanessa erano ancora mocciosi, il suocero Pascucci ci faceva il custode. Sulla riva del Tevere all'epoca c'erano solo un paio di piscine malandate di proprietà del Banco di Roma. Ci andavano a nuotare quelli del quartiere a un prezzo di favore. Ora Anemone vi ha costruito la sua piramide. Calcio, tennis, piscine olimpiche, centri fitness, bar e ristoranti vip al chilometro 14,500 della Salaria sono per tutti il simbolo ostentato del suo conquistato potere. Adesso i ragazzi di Settebagni ci lavorano dentro, perché non possono più permettersi di pagare l'iscrizione. L'affare di famiglia, anzi di famiglie. I cui protagonisti sono anche stavolta i Balducci (padre Angelo e figlio Filippo) e gli Anemone. Quattro anni fa il premier Silvio Berlusconi nominò l'ex gentiluomo di Sua Santità commissario dei Mondiali di nuoto. Ed ecco che quelle vecchie vasche, assieme a un terreno poco più in là, si trasformano nel più famoso dei beauty center romani: "A Settebagni nemmeno ci volevano credere quando raccontavamo di averci visto Bertolaso, Paolo Bonaiuti, Elisabetta Gardini o Mariano Apicella. Rispondevano che gli Anemone erano dei furbi, certamente, ma non erano gente di questo livello", racconta un ex dipendente. Almeno fino a quando, alla festa del santo patrono, il 13 giugno 2009 non s'accorsero che i fuochi d'artificio in onore di Sant'Antonio non partivano più dalla parrocchia, com'era sempre stato, ma dal Salaria Sport Village, sede di incontri più intimi e profani. Benevolmente offerti alla cittadinanza dalla ricca famiglia Anemone. Secondo alcuni per ringraziare il Santo che li aveva aiutati, secondo altri "preoccupati" di non dover un giorno versare i 9 milioni di oneri di concessione (il doppio del bilancio municipale) finora abbuonati e investiti in business e sport. Danno e beffa per Giacomo Spaini, il patron del Settebagni calcio. All'improvviso, s'è trovato a fare i conti con Diego e il fratello Daniele in vena di spese folli, pronti a inseguire a tutti i costi il sogno della serie D. Prima si sono comprati il Fidene, ribattezzato Fidene Salaria Sport Village fra casacche, tute e borsoni griffati. Poi sono arrivate pure le offerte di ingaggio a giocatori e dirigenti del Settebagni, molti dei quali hanno accettato allettati dai quattrini. Vada pure per la concorrenza sleale in campo, ma quando Spaini s'è visto anche piombare i vigili per contestargli una tettoia di pochi metri, non deve averci visto più. Ha sgomberato tutto, ha pagato e ha alzato gli occhi verso il Salaria Sport Village che cresceva a vista d'occhio. Senza che nessun vigile e nessun assessore si fosse mai premurato di verificare cosa stesse succedendo. Sono i Mondiali di nuoto, rispondevano in municipio, il commissario ha poteri straordinari. E così anche il rapporto con il quartiere s'è rotto. Pure Vanessa, dopo Diego, ha smesso di venirci. Niente più shopping in zona. Niente più passeggiate nel suo vecchio rione: "Il legame con Settebagni è cambiato solo dopo le polemiche sulla Maddalena. Fino al 2008, gli Anemone lavoravano con le attività commerciali di qui e nessuno contestava nulla. Poi smisero", spiega il comitato. Tanto la bottega era diventata un impero fra il palazzo per il G8 della Maddalena, la residenza dell'Arsenale, lo stadio del tennis al Foro Italico. Mentre la casa natale dell'Anemone ormai sfiorito al civico 37 di quella via Sant'Antonio, ironia della sorte, ora cade a pezzi.
Questi arresti domiciliari dorati gli conteranno come giorni di pena qualora viene condannato. Anche la prigionia è diversa a seconda delle tasche...
settebagnese
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Gio 5 Ago 2010 - 15:52
FONTE: LA REPUBBLICA
CORRUZIONE: 33 citati a giudizio. Processo per abusivismo edilizio, Sotto accusa l'ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci e Claudio Rinaldi, ex commissari straordinari per l'organizzazione della manifestazione. Sequestrati nuovamente il circolo Aquaniene e il Salaria Sport Village. La prima udienza il 5 aprile
Angelo Balducci
ROMA - A processo per abusivismo edilizio. La procura di Roma ha disposto la citazione diretta a giudizio per 33 persone: sotto accusa c'è il procedimento per la realizzazione e l'ingrandimento delle strutture sportive che hanno ospitato nella capitale le delegazioni dei mondiali di nuoto del 2009. Gli abusi edilizi, secondo i pm, sono stati commessi in gran parte per la realizzazione di circoli sportivi, molti dei quali in zone di interesse paesaggistico. I pubblici ministeri Sergio Colaiocco e Delia Cardia hanno disposto la trasmissione degli atti alla procura regionale della corte dei conti, come avevano richiesto i magistrati contabili il 9 luglio scorso.
I soggetti coinvolti. Sotto accusa ci sono l'ex presidente del consiglio superiore dei lavori pubblici Angelo Balducci e Claudio Rinaldi: i due si sono susseguiti nella carica di commissario straordinario per l'organizzazione della manifestazione iridata. A giudizio anche l'imprenditore Giovanni Malagò, per il circolo Aquaniene, che è stato nuovamente sottoposto a sequestro (i sigilli erano stati messi già un anno fa).
Tra gli imputati anche Simone Rossetti, gestore del centro benessere Salaria Sport Village (anche questo sequestrato oggi per la seconda volta) e finito nelle intercettazioni, ormai all'attenzione dei pm di Perugia, insieme al capo della protezione civile Guido Bertolaso. Nell'occhio del ciclone alcuni incontri 1 che sarebbero avvenuti nel settore "spa e benessere" del centro sportivo.
Tra i direttori dei lavori che dovranno subire il processo c'è anche l'architetto Angelo Zampolini, già direttore dei lavori del Salaria Sport Village e tra i principali indagati nella più ampia inchiesta nei cosiddetti "grandi eventi", finita alla procura di Perugia in seguito al coinvolgimento dell'ex procuratore aggiunto di Roma, Achille Toro.
La prima udienza per tutti è fissata per il 5 aprile 2011. Nei giorni scorsi, nell'ambito dell'inchiesta, è stato ascoltato il sindaco Gianni Alemanno. E alcuni indagati, tra i quali Malagò, si sono fatti interrogare volontariamente dal pubblico ministero. Tra questi, Malagò.
Gli edifici sequestrati. Nell'ambito dell'indagine di Piazzale Clodio sono finite sotto sequestro complessivamente una decina di strutture tra circoli e impianti sportivi, tutti oggetto di lavori in occasione dei Mondiali di nuoto.
FOTO: GLI IMPIANTI SPORTIVI2
Come già accennato, è stato sequestrato nuovamente, su ordine della procura di Roma, l'impianto sportivo Aquaniene 3, nella zona dei Parioli, su decisione del gip Donatella Pavone. Nell'ambito dell'inchiesta erano già state sequestrate altre quattro strutture realizzate a Roma in zone con vincoli paesaggistici: il Salaria Sport Village 4, il Flaminio Sporting Club 5, il Reale Circolo Canottieri Tevere 6 e il Gav Roma Natura.
L'inchiesta sugli abusi edilizi per i Mondiali di nuoto del 2009 ha finora accertato che il Circolo Aquaniene è stato realizzato ex novo, e non ampliando gli impianti già esistenti, così come previsto da una delibera comunale del 2007. L'Aquaniene, inoltre, secondo quanto accertato dagli inquirenti, non è destinato solo a fini sportivi: la struttura si estende infatti su 14mila metri quadri e parte di questi sono stati utilizzati anche per la costruzione di bed and breakfast.
settebagnese
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Mar 10 Ago 2010 - 15:51
TRATTO DAL FILM "DRAQUILA"
fausto69
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Mar 21 Set 2010 - 0:30
Mondiali di Nuoto, magistratura faccia il suo corso, strumentale la protesta degli atleti “I Comitati, le Associazioni, i rappresentanti del mondo politico e i cittadini che da oltre 3 anni hanno portato avanti una durissima battaglia di legalità e trasparenza sugli impianti pubblici e privati sorti per i Mondiali di Nuoto Roma ’09, leggono con stupore le dichiarazioni di Federica Pellegrini, campionessa mondiale di nuoto, ma non di rispetto per il lavoro della magistratura e per il fiume di soldi pubblici pagati dai cittadini” – dichiara Mirella Belvisi di Italia Nostra – “Federica Pellegrini infatti, si indigna solo per il sequestro del nuovo impianto del circolo Aquaniene, si dice persino informata delle vicende giudiziarie sui Mondiali di Nuoto, ma non ha nulla da dire sul fatto che ben 3 impianti pubblici a Roma siano ancora chiusi e che siano stati compiuti abusi e illeciti gravissimi, a danno del patrimonio ambientale, in quelli privati come ad esempio al Salaria Sport Village e a Babel all’Infernetto”.
Gli fa eco Paula de Jesus, urbanista di LabUr: “E’ singolare che la Pellegrini non si interessi ad esempio del Polo Natatorio di Ostia, il futuro Centro Federale della FIN che doveva sostituire quello di Verona in cui proprio lei e Massimiliano Rosolino sono cresciuti, mentre entrambi inscenano un sit-in di protesta per chiedere il dissequestro dell’Aquaniene. Il Centro Federale di Verona, tra le altre cose, neppure chiuderà per cedere il passo a quello di Ostia, come invece aveva dichiarato l’Assessore alle Attività Produttive con delega al Litorale per il Comune di Roma, Davide Bordoni, molto vicino al Sen. Paolo Barelli, Presidente della FIN”. Il Centro Federale di Verona, intitolato ad Alberto Castagnetti, ct della nazionale scomparso ad ottobre del 2009, era destinato infatti a chiudere i battenti per problemi di costi, ma il 23 marzo 2010 è arrivato il “salva impianto”: un milione di euro per la sua ristrutturazione. La stessa Pellegrini, che ha sempre snobbato Ostia, affermò, in quell’occasione, «resto a Verona, sono qui da anni ed ho intenzione di rimanerci fino a Londra 2012». “Questo spiegherebbe perché la FIN non ha fretta di terminare i lavori della foresteria del Polo Natatorio di Ostia, su cui gravano grossi problemi economici e, secondo quanto dichiarato dallo stesso Sen. Barelli, pressioni di poteri forti, forse la stessa malavita” – aggiunge Andrea Schiavone, del Comitato CC2013- “Così gli impianti pubblici a Roma, Ostia, Valco San Paolo e Pietralata, restano chiusi nell’indifferenza degli sportivi e anche di un’amministrazione capitolina che ha promesso l’apertura al pubblico durante le finte inaugurazioni. Le foresterie previste e pagate con i soldi dei contribuenti o non sono state costruite o come quella di Ostia sono ancora un cantiere. Per l’Aquaniene invece, che è a gestione privata, e il cui Presidente è G. Malagò, si mobilitano persino i campioni come la Pellegrini che è socia per meriti sportivi del circolo”. “Rimango perplessa nell’apprendere le parole della Pellegrini che dice di conoscere le vicende dei Mondiali di Nuoto non sapendo forse che la Commissione Europea ha risposto recentemente all’interrogazione di Niccolo’ Rinaldi, europarlamentare Idv, riconoscendo la necessità di intervenire per la trasparenza di tutti quegli appalti sui grandi eventi attribuiti alla Protezione civile del governo italiano, compreso il Polo Natatorio di Ostia” dichiara Simona Mignozzi referente Idv XIII Municipio. “I valori dello sport però sono altro” – conclude Riccardo Corbucci, Vice Presidente del Consiglio del IV Municipio – “Considero l’iniziativa della Pellegrini e degli altri atleti strumentale agli interessi dei privati e non del pubblico che non usufruisce realmente di questi impianti. L’impegno, prima che come atleti, dovrebbe essere come cittadini, cioè appoggiare l’iniziativa della Procura, che sta cercando di fare luce sullo scandalo dei Mondiali di Nuoto in cui sono stati compiuti abusi, gravi irregolarità e speculazioni a danno del territorio e del patrimonio pubblico come nel caso del Salaria Sport Village”.
FONTE: BLOG RICCARDO CORBUCCI
laratriv
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Lun 11 Ott 2010 - 9:11
Admin Admin
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Mar 12 Ott 2010 - 7:10
laratriv ha scritto:
PER LARA: Forse così si vede meglio...
settebagnese
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Dom 19 Dic 2010 - 17:14
SETTEBAGNI, RIPESCATO NEL TEVERE CADAVERE DI UN UOMO
Di Redazione-Marco Scrofani 09/12/2010 http://www.settimanalezona.com/notizia.php?id=2842
E'stato ripescato nel Tevere il cadavere di un uomo, Andrea Genovese, dopo ben 3 settimane dalla scomparsa seganalata dai familiari lo scorso 3 dicembre. Il corpo dell'uomo si trovava a bordo dell'auto sulla quale viaggiava, finita nel fiume all'altezza di Settebagni, periferia Nord di Roma
Inoltre volevo avvisarvi che Quest'oggi, verso le ore 14:40, al centro sportivo Salaria Village, sono entrati in azione dei veri e propri teppisti che hanno dato fuoco persino ad un furgone della squadra ospite (Anziolavinio) parcheggiato all'interno di un'area di sosta nel centro sportivo di Settebagni. Con la scusa di andare a vedere una partita, questi "signori" fanno solo danni e creano disordine a chi vorrebbe solo vedere una partita di calcio tifando la propria squadra. Evidentemente a questi violenti (non li chiamo tifosi) del Fidene (ovviamente non generalizzo, parlo solo di quei delinquenti), non frega nulla del gioco del calcio, ma solo "far casino". Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, sono dovuti entrare in azione per colpa di questi beceri ed evitare che persone innocenti, corressero rischi ulteriori ! (per la cronaca la partita è terminata con un pareggio per 2-2)
curvanord12
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Lun 20 Dic 2010 - 0:56
settebagnino ha scritto:
Quest'oggi, verso le ore 14:40, al centro sportivo Salaria Village, sono entrati in azione dei veri e propri teppisti che hanno dato fuoco persino ad un furgone della squadra ospite (Anziolavinio) parcheggiato all'interno di un'area di sosta nel centro sportivo di Settebagni. Con la scusa di andare a vedere una partita, questi "signori" fanno solo danni e creano disordine a chi vorrebbe solo vedere una partita di calcio tifando la propria squadra. Evidentemente a questi violenti (non li chiamo tifosi) del Fidene (ovviamente non generalizzo, parlo solo di quei delinquenti), non frega nulla del gioco del calcio, ma solo "far casino". Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, sono dovuti entrare in azione per colpa di questi beceri ed evitare che persone innocenti, corressero rischi ulteriori ! (per la cronaca la partita è terminata con un pareggio per 2-2)
Calcio/ serie D: Fidene-Anzio, incendiato pulmino degli ospiti Il raid teppistico a incontro iniziato, poi terminato 2-2 Raid teppistico nel pomeriggio al Salaria Sport Village, nella periferia nord di Roma. Il pulmino della squadra ospite, l'AnzioLavinio, è stato dato alle fiamme, durante i primi minuti della partita del campionato di Serie D con i padroni di casa del Fidene, da un gruppo di facinorosi che si è dileguato a bordo di alcuni scooter prima che potessero intervenire le forze dell'ordine. Lingue di fuoco altissime, ripetuti scoppi per le gomme che esplodevano, rischi di propagazione dell'incendio alle auto parcheggiate nelle immediate adiacenze del mezzo dato alle fiamme. Sono intervenuti vigili del fuoco, polizia e carabinieri con diverse pattuglie. Un plotone di polizia in assetto antisommossa ha poi presidiato il campo per tutta la partita in modo da prevenire incidenti tra le tifoserie delle due squadre. La partita è finita 2-2. Anzio e Fidene erano state protagoniste il 16 maggio scorso, di un acceso spareggio di 123 minuti, terminato ai calci di rigore, per l'ascesa diretta in serie D. In quell'occasione vinse il Fidene. L'Anzio raggiunse la Serie D, un mese dopo, sul campo del Mosciano, in Abruzzo,al termine della serie degli spareggi nazionali. FONTE: SPORT VIRGILIO
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Lun 20 Dic 2010 - 7:22
settebagnese
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Ven 14 Gen 2011 - 16:16
settebagnino ha scritto:
Quest'oggi, verso le ore 14:40, al centro sportivo Salaria Village, sono entrati in azione dei veri e propri teppisti che hanno dato fuoco persino ad un furgone della squadra ospite (Anziolavinio) parcheggiato all'interno di un'area di sosta nel centro sportivo di Settebagni. Con la scusa di andare a vedere una partita, questi "signori" fanno solo danni e creano disordine a chi vorrebbe solo vedere una partita di calcio tifando la propria squadra. Evidentemente a questi violenti (non li chiamo tifosi) del Fidene (ovviamente non generalizzo, parlo solo di quei delinquenti), non frega nulla del gioco del calcio, ma solo "far casino". Polizia, Carabinieri, Vigili del Fuoco, sono dovuti entrare in azione per colpa di questi beceri ed evitare che persone innocenti, corressero rischi ulteriori ! (per la cronaca la partita è terminata con un pareggio per 2-2)
settebagnese
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Mer 2 Feb 2011 - 16:16
Il sistema che aggirava il fisco spiegato dagli inquirenti in quaranta faldoni.
Nell'elenco: case, favori e ristrutturazioni I 400 nomi della lista Anemone
Il costruttore avrebbe evaso 70 milioni. I bonifici per la moglie e il cognato di Bertolaso
PERUGIA - Ci sono politici, alti funzionari dello Stato, prefetti e poi ministeri, caserme, istituzioni religiose nella nuova lista di 400 nomi che ha beneficiato di ristrutturazioni gratuite. Ci sono soprattutto decine di milioni di euro sottratti alle casse dello Stato.
La magistratura di Perugia chiude le indagini sugli appalti concessi per i «Grandi Eventi» ed individua i potenti che hanno beneficiato di soldi e favori. Nei 40 faldoni di atti processuali messi a disposizione della difesa è raccontato il sistema messo in piedi dal costruttore Diego Anemone e dai suoi sponsor principali - il provveditore ai Lavori pubblici Angelo Balducci e il capo della Protezione civile Guido Bertolaso - per fare soldi con i lavori concessi dallo Stato e con le ristrutturazioni gratuite. Un meccanismo che secondo la Guardia di finanza ha consentito al rampante imprenditore di evadere al fisco oltre 70 milioni di euro. Soldi che le fiamme gialle chiedono di recuperare con il sequestro di tutti i suoi beni, compreso l'ormai famoso Salaria Sport Village per un totale di circa 50 milioni di euro. Balducci e Bertolaso sono accusati di aver ottenuto denaro e altre «utilità». E adesso si scopre che entrambi avrebbero utilizzato alcuni prestanome per occultare i benefici ricevuti. Mentre il provveditore avrebbe avuto un «cassiere» presso il ministero dei Trasporti, il capo della Protezione civile avrebbe dirottato alcuni contratti sulla moglie e sul cognato. Tra i documenti depositati c'è anche la lettera che il commissario dei Mondiali di nuoto Claudio Rinaldi inviò nel maggio 2009 a Berlusconi, dopo essere stato interrogato dai pm, per evitare il «possibile sequestro del Salaria Sport Village».
La lista delle «commesse» L'incrocio delle testimonianze di fornitori e operai utilizzati per le ristrutturazioni nelle case private ha consentito di ricostruire la mappa dei favori fatti da Anemone. Nella maggior parte dei casi il costruttore addebitava allo Stato gli interventi effettuati negli appartamenti dei privati. Proprio come avvenuto con l'ex ministro Claudio Scajola: i costi per la famosa casa di via del Fagutale - che l'imprenditore aveva provveduto a saldare con 900 milioni di euro - furono conteggiati a carico del Sisde. Il Viminale era una delle istituzioni che Anemone curava in esclusiva grazie all'incarico ottenuto da Balducci e così si spiegano gli interventi nelle strutture della polizia, nei commissariati e nelle case dei prefetti. Nel nuovo elenco compaiono l'ex prefetto di Roma Carlo Mosca, l'ufficiale della Finanza Stefano Salari, l'alto funzionario della Funzione pubblica Maurizio Cavoli, l'economo dell'Esercito Roberto Gelosi, l'ingegnere del Genio civile Vittorio Rapisarda. Il Gruppo Anemone, dice l'accusa, «ha posto in essere una contabilità parallela "criptata", intellegibile solo attraverso la conoscenza di appositi "codici numerici", individuati grazie ad un'analisi meticolosa ed attenta della documentazione». E questo ha consentito un'evasione di oltre 77 milioni e mezzo di euro che adesso giustificano la richiesta di blocco dei beni. I film con la Medusa Bertolaso ha sempre detto che sua moglie Gloria Piermarini «ha avuto un incarico dal Salaria Sport Village per il rifacimento dei giardini», mentre il cognato Francesco Piermarini «l'ho scelto perché si tratta di un bravo ingegnere». Gli accertamenti patrimoniali svolti dai carabinieri del Ros hanno mostrato una realtà ben diversa. Nel 2003 con la società «le Grand Bleu», il cognato si occupa di cinema. E così si espone per il finanziamento del film «Il servo ungherese» che arriva in sala l'anno successivo. La produzione della pellicola «è in parte coperta da un finanziamento dello Stato», ma non basta. I diritti vengono ceduti alla Medusa Film, la società controllata dal gruppo Mediaset. La svolta arriva nel 2005 quando Anemone gli propone di sovrintendere alla contabilità dei lavori di ristrutturazione della caserma Zignani, destinata a sede del Sisde, il servizio segreto civile. Piermarini ottiene un contratto da 35 mila euro e riesce a entrare nel giro degli appalti. E per farlo, almeno a leggere la relazione della Guardia di finanza, non deve faticare molto. Scrivono gli investigatori: «Sulla base degli accertamenti finora eseguiti, le prestazioni rese da Piermarini non appaiono idoneamente documentate e, pertanto, i relativi costi si ritengono, allo stato, non deducibili dal reddito di impresa della società». Resta comunque nel «giro». E così, come documentano le verifiche bancarie, tra il 2007 e il 2009 ottiene «4 bonifici dell'importo complessivo di 287 mila euro per lo svolgimento dei lavori per il G8 e per le celebrazioni dell'Unità d'Italia», oltre a 67 mila euro per «l'emergenza socio economico ambientale nella Laguna di Marano Lagunare e Grado». I bonifici alla signora Bertolaso Incarichi ben remunerati anche per la moglie di Bertolaso che tra il 2004 e il 2007 ha ottenuto 4 incarichi per 114.550 euro. Il 15 ottobre 2004 arriva un bonifico da 25.650 euro da Italferr spa. Il 30 maggio 2005 altri soldi: 27.750 dalla stessa ditta. Il 22 settembre 2006 la cifra sale e a pagare è la Sac, società «riferibile all'imprenditore Cerasi Emiliano collegata al Gruppo Anemone che si è aggiudicata i lavori di restauro del teatro Petruzzelli di Bari e quelli del Nuovo Teatro di Firenze (programma Celebrazioni 150° Anniversario dell'Unità d'Italia, per l'importo contrattuale di euro 69.820.170,00). Per entrambe le gare di appalto, il presidente di gara era Salvo Nastasi», capo di gabinetto del ministro Sandro Bondi. E infine a Gloria Piermarini il 5 aprile 2007 è arrivato un bonifico di 24.750 euro dalla Redim che fa parte del Gruppo Anemone «per la progettazione preliminare relativa alla sistemazione paesaggistica degli spazi verdi e dei parcheggi del Centro Salaria Sport Village», l'unico contratto che Guido Bertolaso aveva ammesso. Il «cassiere» di Balducci È stata una segnalazione anonima, poi verificata dalla Finanza, a far scoprire come il «cassiere» di Angelo Balducci possa essere Giancarlo Farinelli, responsabile della divisione qualificazione del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. Un ruolo nella gestione delle finanze del provveditore viene attribuito anche a sua moglie, Anna Maria Leonetti, che secondo la denuncia «risulta essere intestataria di un conto corrente bancario acceso presso la Bmp di Roma, di conti correnti in Svizzera ed in San Marino, dove sono transitati svariati miliardi e che la stessa, unitamente al marito, possiede quote societarie importanti, il tutto derivante da proventi illeciti e tangenti frutto di collaborazioni con Balducci». A destare l'interesse degli investigatori è soprattutto la donna, non solo perché possiede quote di diverse società, ma per alcune segnalazioni di operazioni bancarie sospette. Sul loro ruolo gli accertamenti dei magistrati risultano tuttora in corso.
<LI> I pm: sesso e soldi a Bertolaso in cambio degli appalti del G8 (27 gennaio 2011)
<LI> Appalti G8, «fondate le accuse a Lunardi» (8 settembre 2010)
<LI> Indagine sui soldi versatial capo del Consiglio di Stato (4 settembre 2010)
</LI>
fausto69
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Gio 3 Feb 2011 - 23:25
Mondiali di Nuoto, il Tar del Lazio: “nulli i provvedimenti del commissario”. Abbiamo vinto!
Dopo due anni di battaglia, il TAR del Lazio ci ha dato ragione. Il Commissario straordinario delegato in occasione dei mondiali di nuoto del 2009, Claudio Rinaldi, non aveva «alcun potere di rilasciare il permesso di costruire per la realizzazione dei singoli interventi edilizi in luogo della competente amministrazione comunale». Ne consegue che i provvedimenti da lui adottati sono da ritenersi «nulli». Lo comunica Riccardo Corbucci, vicepresidente del consiglio del IV Municipio che insieme con l’Associazione Italia Nostra si era occupata della vicenda mondiali di Nuoto e del Salaria Sport Village.
Così il Tar del Lazio pronunciandosi sul ricorso sul Salaria Sport Village e il circolo Canottieri Aniene, due delle strutture già coinvolte nell’inchiesta della Procura di Roma su presunti abusi edilizi realizzati per gli ampliamenti degli stessi circoli in vista delle competizioni sportive natatorie. In particolare, alla I sezione del Tar del Lazio, presieduta da Giorgio Giovannini, i ricorrenti chiedevano di annullare alcuni provvedimenti emessi dall’amministrazione comunale tra cui quello dell’11 gennaio 2010 con cui il Campidoglio rivendicava la competenza a rilasciare le autorizzazioni in questione. La sentenza dei giudici amministrativi potrebbe incidere sul processo penale che prenderà il via il 5 aprile e che vede sul banco degli imputati per abuso edilizio, tra gli altri, Rinaldi, l’ex presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici, Angelo Balducci, l’imprenditore Giovanni Malagò e altre trenta persone. La nullità delle autorizzazioni era già stata sostenuta dai pm titolari dell’inchiesta sin dal maggio del 2009, quando furono apposti i sigilli al Salaria Sport Village e ad altri sei circoli. Questo ed altri provvedimenti della giustizia penale sono citati nella sentenza del Tar, in cui si sottolinea che il punto centrale della questione è «l’accertamento della liceità e della legittimità dell’intervento edilizio realizzato per lo svolgimento dei campionati del mondo di nuoto». Nello sciogliere la questione i giudici amministrativi affermano come «l’ordinanza con cui il Presidente del Consiglio dei Ministri ha autorizzato il Commissario delegato, ove indispensabile, a derogare ad una pluralità di disposizioni normative non sia suscettibile di estensione alcuna – si legge nella sentenza – Le norme che il Commissario delegato è stato autorizzato a derogare sono solo e soltanto quelle espressamente indicate» e «l’interpretazione deve essere esclusivamente letterale». Ne consegue, sostiene il Tar, «che al Commissario delegato non è stato attribuito alcun potere di rilasciare il permesso di costruire per la realizzazione dei singoli interventi edilizi in luogo della competente amministrazione comunale». Non solo, «l’estensione, per il solo fatto di essere destinato a soddisfare esigenze della collettività, della qualifica di impianto pubblico – con i connessi benefici in termini, ad esempio, di esenzione dal contributo di costruzione – a qualunque impianto privato che insiste su suolo privato e gestito a fini di lucro da soggetti privati sarebbe incomprensibile su un piano logico prima ancora che giuridico». Per quanto concerne la posizione del circolo Canottieri Aniene Associazione Sportiva Dilettantistica, la struttura sportiva non è intervenuta direttamente nel giudizio davanti ai giudici amministrativi. Il circolo, in particolare, come precisano i suoi legali, gli avvocati Benedetto Giovanni Carbone, è stato chiamato ad intervenire come controinteressato dai ricorrenti, il Salaria Sport Village, ma non è in questo in questo giudizio. La sentenza del Tar del Lazio comunque avrà effetti su tutte le strutture sportive che hanno avuto autorizzazioni a svolgere lavori di ampliamento in vista dei mondiali da parte del commissario straordinario nominato ad hoc per l’evento sportivo. «Oggi la sentenza del Tar mette in luce l’ennesima pagina nera dell’amministrazione Alemanno quella dei mondiali di nuoto. Un evento sportivo che poteva trasformarsi in un’opportunità in termini di sviluppo urbanistico per la città ha assunto invece tratti inquetanti. La pratica dei commissariamenti peraltro sta diventando sempre più un’intollerabile via di fuga per il rispetto delle regole e delle leggi». Lo ha affermato in una nota Umberto Marroni, capogruppo Pd Roma Capitale. «La sentenza del Tar del Lazio emessa oggi, per il Campidoglio non sposta nulla. È, infatti, sufficiente leggere il passaggio in cui il Tribunale Amministrativo afferma che ‘l’estensione della qualifica di impianto pubblico a qualunque impianto privato che insiste su suolo privato e gestito a fini di lucro da soggetti privati sarebbe incomprensibile su un piano logico prima ancora che giuridicò per comprendere che, per Roma Capitale, questa sentenza non cambia alcunché, anzi, conferma l’orientamento assunto dalla Giunta Capitolina. Infatti, in via cautelativa, nell’ipotesi in cui il Commissario Straordinario non potesse rilasciare i permessi, il Campidoglio ha provveduto ad operare una distinzione fra impianti pubblici e privati: nei confronti dei 5 impianti su terreno comunale e in concessione pubblica, abbiamo rilasciato il titolo abilitativo, approvandone i progetti. Resta il problema degli impianti privati che, ad oggi, in base alla pronuncia del Tar, rimangono privi di titolo. Ci auguriamo, in ogni modo, che il Consiglio di Stato faccia definitiva chiarezza». Lo afferma in una nota l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Marco Corsini.
BLOGCORBUCCI
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Gio 10 Feb 2011 - 17:51
settebagnese
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Mar 22 Feb 2011 - 22:03
Il girone infernale delle mazzette: benvenuti al Salaria! Domenica 06 Febbraio 2011 di Enrico Pazzi
Tom Waits cantava “What's he building in there?/What the hell is he building/In there?” (Cosa sta costruendo là dentro?/ Cosa diavolo sta costruendo/là dentro?). Queste erano le domande che i residenti di Castel Giubileo – Settebagni si ponevano appena dopo l’estate del 2008. E se lo chiedevano tra di loro. E poi iniziarono a chiederlo in giro. Cosa diavolo fanno lì dentro al Salaria Sport Village? Una piscina dissero alcuni. Per i prossimi Mondiali di nuoto di Roma. Sulle rive del Tevere. In piena zona di esondazione. E l’esondazione c’era pure stata l’inverno prima, con tutto il cantiere del Diavolo allagato. Ma nulla di certo trapelava al di là del cantiere. Neanche fosse stata la fantomatica Area 51 con tanto disco alieno collassato al suolo. Nessuno sapevo per certo cosa stesse accadendo. Di sicuro c’era solo che il Diavolo che stava costruendo era Diego Anemone. Lui, il prodigio di Settebagni, l’uomo che da una piccola impresa edile paterna stava scalando la bella società romana. Che per mano del più celebrato dei chierichetti romani, Angelo Balducci, stava arrivando ai piani alti della classe imprenditoriale del Paese. A botte di mazzette, di favori. E il Salaria Sport Village che era mai? Per tutti i residenti della zona il Salaria Sport Village era un luogo culto. Chi ci lavorava, chi ci portava i figli a nuotare, chi ci andava a fare cyclette. Andare al Salaria Sport Village era status symbol. “Oggi vado al Salaria! Vediamoci al Salaria per un aperitivo! Concludiamo al Salaria!”. Passiamoci le mazzette al Salaria! Il Salaria Sport Village zona franca, terra di signori, di mazzette e di accordi. Ben frequentato dai potenti e da chi potente ci voleva diventare. Contatti anche con le forze dell’ordine. Amico del Salaria era (ed è ancor oggi?) l’odierno assessore alla mobilità Antonello Aurigemma (Pdl), ex carabiniere e devoto alla causa. Vi aveva collaborato a vario titolo anche la consorte del maresciallo Fiumarella, comandante della stazione dei Carabinieri di Settebagni, in barba all’art. 393 del Regolamento Generale dell’Arma dei Carabinieri, che regola le incompatibilità ambientali. Ma amico del Salaria era pure il sindaco Alemanno che vi era andato a far visita durante il suo tour in IV municipio, un consigliere del IV municipio, tale Marco Bentivoglio (Pdl). Vi aveva festeggiato il suo compleanno l’ex presidente del IV municipio Alessandro Cardente, che nella scorsa consiliatura militava tra le fila dei Verdi e di cui ad oggi si sono perse le tracce (pare sia ancora con Baccini). Insomma, tutti assieme appassionatamente. Il Salaria Sport Village, sempre pronto a blandire chi potente era già e chi potente sarebbe di lì a poco diventato. Con tanto di cene elettorali gentilmente offerte, così come di eventi dedicati e feste di compleanno. Se contavi era lì che dovevi andare. Era lì che dovevi mostrarti ai tuoi amici, così come ai tuoi nemici. E il luogo del Diavolo, il girone infernale delle mazzette e dei traffici loschi oggi può vantarsi, dopo lo scandalo della Cricca Anemone-Balducci- Bertolaso, anche di un'altra medaglia: lo scandalo Orsi. Era lì che Bertolaso veniva accolto dalle massaggiatrici di Anemone, con Simone Rossetti che preparava la scena. Ed era lì che Fausto Baccari consegnava gli assegni, legati ai rimborsi dei poveri ammalati da sangue infetto, al dipendente mandato lì da Vincenzo La Musta, collaboratore e socio di Francesco Maria Orsi, il provetto Berlusconi protagonista dei festini romani a base di mignotte e cocaina. Ah già, ma cosa stavano costruendo lì al Salaria? Un albergo, facendolo passare per stabile ad uso foresteria per gli atleti del Mondiale di nuoto di Roma. Peccato che gli atleti lì non ci sono mai andati, ance perché il cubo di cemento fu prontamente sequestrato perché sotto indagine. Ed oggi? Dopo la sentenza del Tar che dice che niente e nessuno poteva autorizzare chicchessia a costruire sulla riva del Tevere un albergo, non resta altro da fare che abbattere la vergogna. Abbattere il più grande abuso edilizio che la Capitale possa ricordare da trent’anni a questa parte. Il simbolo all’arroganza del potere corrotto. Tutto romano. Eppure al Salaria una strada per rientare dell’eventuale perdita ci sarebbe. Chiedere i danni al Comune di Roma. Chiedere ad Alemanno, colui che si era prodigato con varie sanatorie, i danni. Ma perché mai Sindaco mi hai detto che potevo costruire un cubo di cemento laddove invece non avrei potuto? Sarebbe una belle beffa. Il Salaria infrange le regole, briga con i potenti per poter sanare la vergognosa costruzione e poi, stroncato dalla sentenza del Tar, decide di rifarsi sul Comune. Perché poi tanto, anche se dovesse essere risarcito dal Comune, si tratterà pur sempre di soldi pubblici. E quindi a chi può importare? Diavolaccio di un Anemone!
FONTE: ROMA2013
laratriv
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Mer 23 Feb 2011 - 0:10
Scrivo qui questa lettera aperta, non sapendo dove poterla inviare. Vedere esaudito questo sarebbe un sogno per me…
Io sono una disabile motoria in carrozzina. Per tenermi in esercizio devo fare molta attività in piscina. Per noi disabili è già molto difficile trovare delle piscine attrezzate in parte, trovare una piscina che ci facilita la vita completamente impossibile. Parlo di sollevatori a bordo vasca ( ce ne sono alcune a Roma) , ma anche sollevatori nelle docce, nei spogliatoi, lettini (non ce ne una piscina nella capitale che abbia queste accessori). Ho seguito da vicino la vicenda della Salaria Sport Village perché abito lì vicino. Ci sono andata tempo fa, anche per vedere se avevano un’accessibilità idonea a persone come me. Mi hanno risposto di mettermi in contatto con una cooperativa esterna,che mi ha risposto che assistevano soltanto disabili senza problemi motori. In ogni caso dovevo essere messa in acqua e tolta dai miei genitori ultra sessantenni, non essendoci un sollevatore. E’ possibile che questa struttura possa essere messa in sicurezza? Visto il valore dell’immobile sequestrato, sarebbe un peccato che fosse distrutto. Non ritengo giusto comunque,che per questo motivo, fosse riconsegnato al proprietario insieme ad un solo rimprovero verbale, o una multa esigua, che sarebbe una beffa enorme. Io vorrei fare una petizione: che il sequestro dell’impianto della Salaria Sport Village,edificato abusivamente per i mondiali di nuoto, fosse tolto, solo e soltanto, se questo impianto fosse attrezzato, a loro spese, in modo di avere finalmente un centro di eccellenza per le persone disabili di Roma e dintorni. Non abbiamo alcuna speranza che qualcuno possa decidere spontaneamente di fare una cosa del genere, invece così forse potrebbe essere possibile. Si dovrà studiare bene le clausole – quella principale dovrà essere l’impossibilità di cambiare la destinazione della piscina, anche se venduta . Dovrà essere una gestione diretta, controllato dall’esterno da un’associazione del settore sport per disabili, tipo il Comitato per le paraolimpiadi. Il gestore non deve avere il potere di delegare ad altri la conduzione, per evitare la possibilità che la situazione possa degenerare in una situazione di non funzionamento dovuta ad una scarica barili di responsabilità tra i vari responsabili.
fausto69
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Mer 23 Feb 2011 - 22:06
laratriv ha scritto:
Scrivo qui questa lettera aperta, non sapendo dove poterla inviare. Vedere esaudito questo sarebbe un sogno per me…
Io sono una disabile motoria in carrozzina. Per tenermi in esercizio devo fare molta attività in piscina. Per noi disabili è già molto difficile trovare delle piscine attrezzate in parte, trovare una piscina che ci facilita la vita completamente impossibile. Parlo di sollevatori a bordo vasca ( ce ne sono alcune a Roma) , ma anche sollevatori nelle docce, nei spogliatoi, lettini (non ce ne una piscina nella capitale che abbia queste accessori). Ho seguito da vicino la vicenda della Salaria Sport Village perché abito lì vicino. Ci sono andata tempo fa, anche per vedere se avevano un’accessibilità idonea a persone come me. Mi hanno risposto di mettermi in contatto con una cooperativa esterna,che mi ha risposto che assistevano soltanto disabili senza problemi motori. In ogni caso dovevo essere messa in acqua e tolta dai miei genitori ultra sessantenni, non essendoci un sollevatore. E’ possibile che questa struttura possa essere messa in sicurezza? Visto il valore dell’immobile sequestrato, sarebbe un peccato che fosse distrutto. Non ritengo giusto comunque,che per questo motivo, fosse riconsegnato al proprietario insieme ad un solo rimprovero verbale, o una multa esigua, che sarebbe una beffa enorme. Io vorrei fare una petizione: che il sequestro dell’impianto della Salaria Sport Village,edificato abusivamente per i mondiali di nuoto, fosse tolto, solo e soltanto, se questo impianto fosse attrezzato, a loro spese, in modo di avere finalmente un centro di eccellenza per le persone disabili di Roma e dintorni. Non abbiamo alcuna speranza che qualcuno possa decidere spontaneamente di fare una cosa del genere, invece così forse potrebbe essere possibile. Si dovrà studiare bene le clausole – quella principale dovrà essere l’impossibilità di cambiare la destinazione della piscina, anche se venduta . Dovrà essere una gestione diretta, controllato dall’esterno da un’associazione del settore sport per disabili, tipo il Comitato per le paraolimpiadi. Il gestore non deve avere il potere di delegare ad altri la conduzione, per evitare la possibilità che la situazione possa degenerare in una situazione di non funzionamento dovuta ad una scarica barili di responsabilità tra i vari responsabili.
FIRMA QUI ANCHE TU LA PETIZIONE PER L'ACCESSO DEI DIVERSAMENTE ABILI ALLE PISCINE SEQUESTRATE !
laratriv
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Mer 23 Feb 2011 - 22:11
fausto69 ha scritto:
laratriv ha scritto:
Scrivo qui questa lettera aperta, non sapendo dove poterla inviare. Vedere esaudito questo sarebbe un sogno per me…
Io sono una disabile motoria in carrozzina. Per tenermi in esercizio devo fare molta attività in piscina. Per noi disabili è già molto difficile trovare delle piscine attrezzate in parte, trovare una piscina che ci facilita la vita completamente impossibile. Parlo di sollevatori a bordo vasca ( ce ne sono alcune a Roma) , ma anche sollevatori nelle docce, nei spogliatoi, lettini (non ce ne una piscina nella capitale che abbia queste accessori). Ho seguito da vicino la vicenda della Salaria Sport Village perché abito lì vicino. Ci sono andata tempo fa, anche per vedere se avevano un’accessibilità idonea a persone come me. Mi hanno risposto di mettermi in contatto con una cooperativa esterna,che mi ha risposto che assistevano soltanto disabili senza problemi motori. In ogni caso dovevo essere messa in acqua e tolta dai miei genitori ultra sessantenni, non essendoci un sollevatore. E’ possibile che questa struttura possa essere messa in sicurezza? Visto il valore dell’immobile sequestrato, sarebbe un peccato che fosse distrutto. Non ritengo giusto comunque,che per questo motivo, fosse riconsegnato al proprietario insieme ad un solo rimprovero verbale, o una multa esigua, che sarebbe una beffa enorme. Io vorrei fare una petizione: che il sequestro dell’impianto della Salaria Sport Village,edificato abusivamente per i mondiali di nuoto, fosse tolto, solo e soltanto, se questo impianto fosse attrezzato, a loro spese, in modo di avere finalmente un centro di eccellenza per le persone disabili di Roma e dintorni. Non abbiamo alcuna speranza che qualcuno possa decidere spontaneamente di fare una cosa del genere, invece così forse potrebbe essere possibile. Si dovrà studiare bene le clausole – quella principale dovrà essere l’impossibilità di cambiare la destinazione della piscina, anche se venduta . Dovrà essere una gestione diretta, controllato dall’esterno da un’associazione del settore sport per disabili, tipo il Comitato per le paraolimpiadi. Il gestore non deve avere il potere di delegare ad altri la conduzione, per evitare la possibilità che la situazione possa degenerare in una situazione di non funzionamento dovuta ad una scarica barili di responsabilità tra i vari responsabili.
FIRMA QUI ANCHE TU LA PETIZIONE PER L'ACCESSO DEI DIVERSAMENTE ABILI ALLE PISCINE SEQUESTRATE !
Grazieee... L'abbiamo firmato in tre in famiglia, aspettiamo le conferme.... http://www.petizionionline.it/petizione/riconsegnamo-le-piscine-sequestrate-accessibili-ai-diversamente-abili/3505
settebagnese
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Gio 24 Feb 2011 - 16:03
Salaria Sport Village: l’appello di una cittadina disabile
La lettera aperta di una cittadina diversamente abile, che lancia un suo personale appello sul Salaria Sport Village: renderlo attrezzato e accessibile ai disabili. L'idea viene subito accolta da molti cittadini, ed ora c'è una petizione online
di Redazione - 24/02/2011
Di seguito riportiamo la lettera aperta che una cittadina diversamente abile ha pubblicato sul forum di Settebagni, non sapendo a chi rivolgersi. Il suo sogno è che il centro sportivo del Salaria Sport Village possa essere riconsegnato alla cittadinanza e reso accessibile soprattutto alle persone disabili. Nella lettera si lancia l’idea di una petizione online; idea che viene accolta da alcuni cittadini, che la mettono subito in rete. "Riconsegnamo le piscine sequestrate ai diversamente abili" è il nome della petizione, che si trova sul sito www.petizionionline.it .
FONTE: ROMATODAY.IT
Ho visto solo ora quest'articolo, come avrete intuito, il Salaria Sport Village non nutre la mia simpatia, ma certo se accogliesse la richiesta di Lara, si meriterebbe sicuramente tutta la mia approvazione e la mia stima. FORZA LARA SIAMO TUTTI CON TE !
fausto69
Numero di messaggi : 2488 Età : 55 Localizzazione : Settebagni, Roma Occupazione/Ozio : Sicurezza Umore : Sono FAUSTO!!! Data d'iscrizione : 10.12.07
Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Gio 24 Feb 2011 - 21:14
Assolotamente favorevole! Peccato che qualcuno non abbia capito la nostra buona fede ... spiace constatare che si sia voluto vedere tanta dietrologia a questa bella iniziativa partita da questo forum che da più di 2 anni ha sempre invece evidenziato le cose che non andavano bene al Salaria Sport Village! (bastava guardare le pagine di questo topic...) Ma evidentemente è più facile sparare sentenze! per far capire meglio di cosa sto parlando vi invito a leggere questo articolo ed i commenti sotto riportati. http://www.roma2013.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2084:la-petizione-vergogna-pro-salaria-sport-village&catid=49:editoriale&Itemid=64
settebagnese
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Titolo: Re: SALARIA SPORT VILLAGE Ven 25 Feb 2011 - 16:39
fausto69 ha scritto:
Assolotamente favorevole! Peccato che qualcuno non abbia capito la nostra buona fede ... spiace constatare che si sia voluto vedere tanta dietrologia a questa bella iniziativa partita da questo forum che da più di 2 anni ha sempre invece evidenziato le cose che non andavano bene al Salaria Sport Village! (bastava guardare le pagine di questo topic...) Ma evidentemente è più facile sparare sentenze! per far capire meglio di cosa sto parlando vi invito a leggere questo articolo ed i commenti sotto riportati. http://www.roma2013.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2084:la-petizione-vergogna-pro-salaria-sport-village&catid=49:editoriale&Itemid=64
Sbagliare è umano, ma perseverare.......... leggete qui! http://www.roma2013.org/index.php?option=com_content&view=article&id=2105:lhandicap-non-merita-cazzate-al-vento&catid=49:editoriale&Itemid=64