L'angolo delle curiosità su 7BAGNI...

Si, Aldo il fotografo sta nel settebagni calcio, abita a Castel Giubileo e credo ora sia in pensione.
Mentre per la macelleria, era di MArio Silvestrini, confermato da Mimmina.
Ve la ricordate l'armeria, palazzo di fronte?

Io mi ricordo che li c'era il negozio di caccia e pesca e anni dopo quello di telefonia

il negozio di telefonia era nel palazzo costruito dopo. Caccia e pesca era nel palazzo di fianco. C'era anche una gioielleria, ve la ricordate? Dove adesso c'è il negozio di abbigliamento..

Allora ricordaci: prima del tuo negozio, lì non mi pare ci fosse nulla. Adesso c'è qui quo qua, mi sembra. Quanti anni ci sei stata? Mi ricordo come fosse ieri, Silvio comprò un telefono nokia rosso, bellissimo. Appena il tempo di pagarlo e leggere il libretto delle istruzioni. Il giorno dopo se l'era già perso!!!!!!!! Arggggh!!!! :boxing:

Vi ricordate la falegnameria di Lo Noce affianco a Primo il benzinaio?

Noo! Non me la ricordo proprio.
Mio padre faceva il falegname e lavorava sotto casa, dove adesso c'è Adriano il carburatorista. Mi piace tutt'ora il profumo del legno lavorato. Ma sta falegnameria proprio non me la ricordo, nemmeno di odore!...
Vicino a Primo il benzinaio mi ricordo sempre il meccanico, che dopo essere stato per un periodo a colle salario e tornato a settebagni, a via piombino... il fascino di Settebagni è come il mal d'Africa...hi, hi, hi

Se nn ricordo male stava dietro al meccanico.
Vi ricordate invece la fabbrica di cornici? Stava dopo via piombinio sulla salita a destra dove adesso c'e' una carrozzeria, li ci ho lavorato per un breve periodo.

L'ho trovato su Repubblica :


Settebagni, pizza & birra dalla campagna al dormitorio


Durante la pausa pranzo Settebagni si riempie, al Glicine arrivano dalle fabbriche vicine per una pizza veloce e una birra. E così al Garden, perché quel tratto di Salaria vecchia è tutta una tavola calda, una specie di mezzogiorno di fuoco della ristorazione. La sera invece, il quartiere si spegne. «A partire dalle otto, è un dormitorio». Vent' anni fa Settebagni era una borgata di campagna, ma oggi è Roma. Chi ci abita non fa vita di paese, la notte magari se la vive a Trastevere. Ci vuol poco, dicono. Lo dicono anche i prezzi delle case, che sono alti (cinque o sei milioni di vecchie lire al metro quadro - questo è il mercato). Niente affatto periferia, quindi, semmai una zona signorile. Abitata quasi solo da italiani, e anche benestanti. Niente case popolari, problemi sociali quasi nessuno, delinquenza zero. Il quartiere sta a un passo dal raccordo e dall' autostrada, quasi sulla Roma-Firenze, veloci trenini portano dritti alla Stazione Tiburtina, in un attimo si arriva a Termini. Certe comodità si pagano care, la zona è richiesta. Che è Roma, lo dice anche il menù appeso fuori dal ristorante (cucina casereccia) tradotto in inglese. La presenza di turisti è da escludersi, ma quello sperduto menù bilingue suggerisce una certa civetteria da capitale. C' è poi un trucco per iniziati che aiuta a capire il confine: a partire da quella fermata il biglietto del treno costa quanto un semplice viaggio in metro, quindi la gente che abita fuori dal raccordo arriva alla stazioncina di Settebagni in autobus e fa l' abbonamento lì, dove appunto comincia Roma. Passano per Settebagni anche tutti gli Eurostar che arrivano da Milano, e in quel tratto la gente comincia ad alzarsi e a tirare giù le valige. è tutto uno sfrecciare di treni, il quartiere. Si passeggia sotto i ponti e ogni dieci minuti si sente un tremare di rotaie. Il treno fa proprio parte dell' immaginario degli abitanti. Nella parrocchia di Sant' Antonio, quello che incuriosisce non è l' affresco di un contemporaneo seguace di El Greco (chi è l' esperto d' arte in Vaticano? il gusto dei committenti è un po' da bancarella, nonostante il passato glorioso). Piuttosto i disegni che stanno sulla porta, probabile opera di una catechista: «Ricorda che a messa non puoi comportarti come vuoi: segui le istruzioni della chiesa», una serie di fumetti spiegano come bisogna essere vestiti, come tenere le mani durante la comunione, quando stare in ginocchio. Fra questi ce n' è uno con un trenino colorato. Sotto, si legge: «Non perdere il treno arriva in orario alla santa messa». A Settebagni non manca nulla. C' è la storica tabaccheria di Ciro, il bar Glicine dove si gioca a totocalcio e al lotto, una grande ferramenta, una bella pasticceria che la domenica viene presa d' assalto, molti supermercati. Chi si può lamentare? Una signora che prima abitava a Prati. Il marito è contento, ma lei alza gli occhi al cielo: «Manco du' negozi». L' ha seguito proprio per amore. Lei avrebbe voglia di andare al cinema, di passeggiare fra le vetrine, i centri per anziani dei dintorni la demoralizzano ancora di più. Il marito è entusiasta del quartiere, parla parla, ma negli occhi di lei, inquieti, si legge una curiosità un po' mortificata, molto femminile. Un' altra signora, più giovane e molto spiritosa, si avvicina. Si sta parlando del solito guaio della viabilità. «Le strade sono piene di buche, lo puoi scrivere: se ci cadi con una ruota, lì rimani, specie quando piove. Ogni tanto ne rappezzano una, ma alla prima acqua...». Girando per quartieri, che sia Roma nord o Roma sud, est o ovest, qualsiasi direzione si scelga, il problema è sempre lo stesso: la viabilità. Non è difficile capire cosa sta dietro all' incubo ricorrente. Una città cresciuta intorno a un passaggio (logico?) sempre identico: abuso-condono, abuso-condono, abuso-condono. Quasi matematica. Peccato che quel passaggio sia diretto; in mezzo non ci sta niente, nemmeno un marciapiede. Fra una sanatoria e l' altra, Roma si allarga senza parcheggi, senza riasfaltare le strade, senza ripensare all' illuminazione, in poche parole senza guardare in faccia nessuno. Ma oggi la gente ha più coscienza. A Settebagni una battaglia per esempio c' è stata. Per un' antenna Omnitel che volevano piazzare sulla casa più alta, un trasmettitore. Adesso però si conoscono i rischi e gli abitanti sono in grado di protestare, la IV circoscrizione non è più una landa indifesa di case contadine. Hanno vinto. «Niente antenna, tié». C' è da dire però che la consapevolezza che si sta formando intorno ai problemi ambientali, urbanistici, il salutismo alla portata di tutti e quel che viene dalla massiccia campagna di informazione, ha anche qualche svantaggio. La Marcigliana adesso è un parco naturale, niente più picnic e scampagnate come una volta, semmai visite guidate e lezioni di archeologia o educazione ambientale, il verde è recintato e la forestale pattuglia, guai a trovarci una macchina. Viene da chiedersi se questo mondo diventato più saggio (sempre se lo è davvero) non finisca per togliere un po' di gioia di vivere. Chi abita nel quartiere da trent' anni ricorda con nostalgia certe domeniche sul prato, a prendere il sole e a fare grigliate. Un polmone naturale fa bene a tutti, peccato che non sia più possibile giocarci a pallone sopra. Magari fra i resti archeologici - oggi ultramuseificati (fra ricostruzioni in stile Disneyland e percorsi per bambini delle elementari e no). Perché anche la Salaria, come tutte le strade che partono da Roma, ha i suoi tesori. A Settebagni (Septem balnea) dove probabilmente si trovava una villa romana, non mancano reperti archeologici e tombe di più di duemila anni fa. Alla Marcigliana Vecchia si trovano i resti di un antico insediamento latino, Crustumerium, conquistato dai romani nel 499 a. C., con tanto di ratto delle signore. Non c' erano mica solo le Sabine. Si può quindi immaginare una bella di Crustumerium, un po' grassa e un po' barocca, dipinta da uno sconosciuto allievo di Pietro da Cortona, mentre un soldato romano faticosamente la solleva. Perché no, un soggetto meno consueto però filologicamente corretto. Fatto sta che, nonostante la poca memoria, l' occupazione c' era stata e ai poveri latini era stata portata via la libertà. Storie decisamente lontane, però, come dire, orecchiabili. Familiari. A due passi dalla necropoli e dagli avanzi di quell' antica e dimenticata violenza, c' è una fabbrica di bandiere, la Manifattura Italiana Bandiere, che ha sede proprio a Settebagni, dove il business della pace in questi mesi ha impazzato (30.000 ne sono state vendute solo lì. Alla Mib si fanno le bandiere italiane (quelle coi colori giusti, l' esatto pantone) per il Quirinale e tutti i ministeri, bandiere rosse per i cortei, azzurre per altre sedi di partito, gagliardetti, stendardi, persino fasce da sindaco o da miss. Sventolano stemmi di case automobilistiche accanto alla bandiera europea e alle mille altre fornite alle ambasciate, Senato e Wwf, Parlamento e Coni, ministero delle Finanze e Mercedes, Esteri e Mobil Oil. C' è un po' tutta la nostra Italia dietro quelle stoffe. Una sintesi in poliestere nautico o in ponget, in seta o in benberg, in ogni caso un riassunto molto colorato della fase che stiamo attraversando, a partire dalla ridefinizione del verde del bianco e del rosso nazionali (esigenza pratica, d' accordo, però metafora interessante) fino alla vertiginosa crescita del fatturato grazie alle proteste di massa - in mezzo, Miss Intimo, una concessionaria, il petto gonfio di un sindaco di provincia, stendardi e inestinguibili odi di contrada. Siamo proprio noi. E tutto questo si può leggere fra le righe in un capannone di Settebagni. Perché a Settebagni comincia Roma. - CATERINA BONVICINI

Ciao ,
no e' articolo vecchio...

stefano

Confermo... è del 22 ottobre 2003 a pagina 9
Comunque grazie Stefano!!!

Un simpatico articolo (nonostante sia di Repubblica... ).

una mia amica mi chiede :

< mi hanno detto che c'è un gruppo di buddisti a Settebagni...che si incontra il giovedì sera alle 20.30 , Ne sai niente? >

qualcuno ne sa qualcosa ?

ciao
Stefano

Stefano13 ha scritto:

una mia amica mi chiede :
< mi hanno detto che c'è un gruppo di buddisti a Settebagni...che si incontra il giovedì sera alle 20.30 , Ne sai niente? >
qualcuno ne sa qualcosa ?
ciao
Stefano

Ho trovato questo....
Sperando d'essere d'aiuto alla tua amica


Centro Culturale di Roma


Indirizzo
via della Marcigliana, 532/9 - 00139 Roma (RM)
Tel. 06 87 28 61 - Fax 06 87 28 62 20
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Come arrivarci
Il Centro è raggiungibile in automobile dall’autostrada. Per chi proviene da SUD: Grande Raccordo Anulare (G.R.A.) prendere l'uscita n. 11 “Nomentana” verso Mentana, dopo circa 800 m. girare a sinistra in via della Cesarina. Dopo circa 6 km. la strada cambia nome e diventa via della Marcigliana, proseguire fino all'insegna con il n. 532, svoltare e proseguire per altri 800 m. il Centro si trova sulla sinistra (dopo una salita) al n. 9.
Chi proviene da NORD: Grande Raccordo Anulare (G.R.A.) prendere l'uscita n. 9 “Bel poggio”, passare sotto il cavalcavia e girare a destra per via di Settebagni, proseguire fino all'incrocio con il semaforo, svoltare a sinistra per via della Bufalotta e proseguire fino alla fine della strada dove incrocia via della Marcigliana, girare a destra, dopo 400 m. sulla sinistra c’è l’insegna con il n. 532, svoltare e proseguire per altri 800 m. il Centro si trova sulla sinistra (dopo una salita) al n. 9.
Orario di apertura
Sempre aperto. Sala per recitazione: dalle 10.00 alle 22.00.
Orario di apertura del negozio
lunedì-martedì-mercoledì-venerdì dalle 17.00 alle 22.00, sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 20.30.
Chiuso il giovedì.
http://www.sgi-italia.org/contatti.html

VIA delle Lucarie , penso che abbia questa origine :

MUNICIPI E QUARTIERI
Municipio IV





A Crustumerium rivive la festa delle Lucarie. Per iniziativa di Francesco di Gennaro, archeologo della Soprintendenza Archeologica di Roma, e con il sostegno del IV Municipio, il 19 luglio nell’area della città latina di Crustumerium si è celebrata la festività dei Lucaria. La festa - riportata in vita da sette anni – secondo le fonti antiche si svolgeva in un bosco (lucus) situato tra Salaria e Tevere, nel quale si erano rifugiati i Romani scampati alla sconfitta loro inferta dai Galli il 18 luglio del 390 a.C., cui seguì il saccheggio di Roma. Oggi la ricorrenza si celebra con uno spettacolo teatrale all’aperto che ricorda le vicende dell’antica Crustumerium, nei pressi della quale - già abbandonata - avvenne la disfatta. La rivisitazione dell’antico evento comprende la visita alla necropoli latina, al villaggio trogloditico medievale e alla torre della Bufalotta. Si valorizzano anche gli aspetti naturalistici con la visita al fosso Formicola e l’illustrazione del cielo stellato, in uno spicchio residuo di campagna romana (Riserva Naturale Marcigliana).

massimo ha scritto:

VIA delle Lucarie , penso che abbia questa origine :

MUNICIPI E QUARTIERI
Municipio IV





A Crustumerium rivive la festa delle Lucarie. Per iniziativa di Francesco di Gennaro, archeologo della Soprintendenza Archeologica di Roma, e con il sostegno del IV Municipio, il 19 luglio nell’area della città latina di Crustumerium si è celebrata la festività dei Lucaria. La festa - riportata in vita da sette anni – secondo le fonti antiche si svolgeva in un bosco (lucus) situato tra Salaria e Tevere, nel quale si erano rifugiati i Romani scampati alla sconfitta loro inferta dai Galli il 18 luglio del 390 a.C., cui seguì il saccheggio di Roma. Oggi la ricorrenza si celebra con uno spettacolo teatrale all’aperto che ricorda le vicende dell’antica Crustumerium, nei pressi della quale - già abbandonata - avvenne la disfatta. La rivisitazione dell’antico evento comprende la visita alla necropoli latina, al villaggio trogloditico medievale e alla torre della Bufalotta. Si valorizzano anche gli aspetti naturalistici con la visita al fosso Formicola e l’illustrazione del cielo stellato, in uno spicchio residuo di campagna romana (Riserva Naturale Marcigliana).

Molto interessante... mi sono domandata varie volte cosa voleva dire la parole LUCARIE...

ho parlato con mia madre e si rocorda tutto questo... di Pippo specalmente, che per avere un chilo di carne bisognava chiedere un etto.. Aumentava sempre.. il negozio di Giorgio Birò... tutte comodità sparite, con l'arrivo degli ipermercati...

anche da parte mia...

non avevo notato che eri una nuova utente...
mi sono iscritta anch'io non troppo tempo fa e non conosco bene tutti...

Non vorrei aver sbagliato topic, ma girovagando tra i vari argomenti che ci sono su questo forum (bello ) non ho trovato nessuna menzione dell'articolo fatto su NOVELLA200000 ad ANTONIO RICCI, dove l'intervistato parla del nostro quartiere.
non sono riuscito a copiarlo ed a metterlo qui ma se ci riuscite voi ne sarei contento, grazie.
PER VEDERE L'ARTICOLO CLICCA SUL SEGUENTE LINK http://books.google.com/books?id=fZKcla_oU3MC&pg=PA181&dq=settebagni&hl=it&ei=Ay4bTp6LBMKA-wa12aTXBw&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=1&ved=0CCkQ6AEwAA#v=onepage&q=settebagni&f=true