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| News - Notizie Varie | |
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+5M@uro Admin ginetto manucca massimo 9 partecipanti | |
Autore | Messaggio |
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massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: News - Notizie Varie Mer 29 Ott 2008 - 16:05 | |
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| | | massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Mer 29 Ott 2008 - 16:09 | |
| IRAK 29/10/2008 12.16 | | LA GUERRA E I DANNI AL SISTEMA SANITARIO, UN’EMERGENZA IGNORATA</A> | | | Medicina e Salute, Standard | | | “Troppi iracheni sono ancora costretti a bere acqua infetta e a vivere in condizioni insalubri. (…) Per questo, un numero sempre maggiore di persone malate cerca assistenza in strutture ospedaliere che sono già in una situazione limite, di emergenza”: lo affermano i responsabili della missione del Comitato internazionale della Croce rossa (Cicr) a Baghdad in un documento diffuso oggi nel quale sottolineano che, nonostante le notizie spesso interessate diffuse dal governo locale e dalle forze di occupazione straniere, acqua potabile, essenziali garanzie di igiene e ospedali funzionanti restano un miraggio per milioni di iracheni. “Il Comitato internazionale della Croce rossa – si legge nella nota – è molto preoccupato per le persone che vivono in case dove non arriva l’acqua corrente, circa il 40% della popolazione totale, residente soprattutto nelle periferie urbane e nelle zone rurali. Queste persone sono costrette ad acquistare l’acqua a un costo di mezzo dollaro per 10 litri o, se sono troppo povere per permetterselo, devono raccoglierla nei fiumi e dai pozzi, spesso inquinati”. Secondo l’organizzazione umanitaria, anche le famiglie che di solito possono contare su forniture di acqua corrente hanno spesso problemi a causa della pressoché totale mancanza di manutenzione delle rete idrica, perfettamente funzionante prima dell’invasione statunitense del 2003. “A causa di questa situazione – continua il rapporto del Cicr – molti iracheni contraggono malattie trasmesse dall’acqua e mettono ancora più sotto pressione ospedali e cliniche già alle prese con una mancanza di risorse cronica”. Gli operatori della Croce rossa hanno raccolto negli ultimi mesi tantissime testimonianze della crisi, ignorata in tutte le analisi proposte dai vertici politici e militari dei paesi che parteciparono all’invasione del 2003 e ancora occupano l’Iraq. Quest’estate una nuova epidemia di colera ha colpito la provincia centrale di Babil, provocando alcune decine di morti; lo scorso anno le vittime dei contagi, in diverse regioni del paese, erano state 14. “Strutture ospedaliere in rovina, spesso ormai vecchie, non possono contare spesso su alcun tipo di manutenzione. I black out sono frequenti e molti ospedali devono ricorrere all’uso di generatori. Più semplicemente, molti iracheni non sono in grado di pagarsi le cure richieste”. [ VG] |
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| | | manucca
Numero di messaggi : 308 Età : 51 Localizzazione : SETTEBAGNI Occupazione/Ozio : Sposata e segretaria Umore : serena Data d'iscrizione : 10.12.07
| | | | massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Gio 30 Ott 2008 - 14:51 | |
| ZAMBIA 30/10/2008 8.44 | | PRESIDENZIALI: ALLE URNE TRA POVERTA', CRISI E INCERTEZZA </A> | | | Economia e Politica, Brief | | | Sono cominciate all'alba le operazioni di voto per eleggere il nuovo presidente dello Zambia; circa quattro milioni di aventi diritto si stanno recando alle urne per scegliere il successore di Levy Mwanawasa, morto dopo essere stato colpito da un ictus in agosto. I candidati sono quattro ma secondo gran parte degli osservatori la vera sfida è tra il presidente ‘ad interim’ Rupiah Banda, che rappresenta il partito di governo ‘Movimento per la democrazia multipartitica’ (Mmd), e Michael Sata, lo storico dirigente del 'Fronte patriottico' (Pf) sconfitto nelle elezioni del 2006. La campagna elettorale è stata dominata dai temi economici: nonostante negli ultimi cinque anni la crescita abbia sempre superato il 5% del prodotto interno lordo, gran parte della popolazione vive in condizioni di miseria. “Il carovita non dà tregua, i lavori sono malpagati e senza tutela; milioni di poveri sperano in un cambiamento, soprattutto economico”: dalla periferia di Lusaka, le suore comboniane raccontano alla MISNA di un paese segnato da squilibri e problemi sociali. “La crescita economica degli ultimi anni – dicono le religiose – ha portato pochi benefici alla maggior parte della popolazione. Il problema principale è proprio il prezzo del cibo: per due sacchi di farina di granturco bianco, l’alimento base nello Zambia, una famiglia di sei persone spende ogni mese 100.000 kwacha; il salario di un operaio non supera i 350.000, ma se si tolgono i soldi per l’affitto, molto alto qui a Lusaka, per i vestiti, i trasporti pubblici e la scuola dei bambini resta quasi nulla”. Durante la presidenza di Mwanawasa,il paese è riuscito ad attrarre consistenti investimenti stranieri, riducendo anche la pesante dipendenza dalle esportazioni di rame, vero e proprio tesoro nazionale ma anche le stime di diverse organizzazioni internazionali indicano che circa il 65% della popolazione continua a vivere con l'equivalente di molto meno di un euro al giorno. “L’arrivo dei capitali stranieri – sostengono le suore di Lusaka – non si è tradotto sempre in migliori condizioni di vita: il governo non ha fissato minimi salariali e nelle cave di rame si lavora molto per una paga misera”. Molti osservatori ritengono l’esito della consultazione tutt’altro che scontato. Secondo un sondaggio diffuso ieri dall’istituto demoscopico ‘Steadman Group’, Sata potrebbe contare su un buon vantaggio; in apparenza sicuro della vittoria, Banda ha invitato il dirigente del 'Fronte patriottico' e gli altri due candidati, l'imprenditore Hakainde Hichilema e il generale in pensione Godfrey Miyanda, ad accettare qualunque risultato elettorale. Nei loro ultimi comizi ieri a Lusaka i candidati hanno promesso meno miseria e più sviluppo. “Le politiche di Mwanawasa – ha detto Banda – ci hanno reso uno dei paesi più stabili del continente; dobbiamo continuare queste politiche per garantire un benessere diffuso”. Rottura e cambiamento sono state invece le parole d’ordine di Sata, che ha promesso di avviare un ampio programma di spese pubbliche e di obbligare le società straniere a cedere almeno il 25% delle proprie azioni a investitori locali. Ogni proposito di riforma, comunque, sembra destinato a scontrarsi con una congiuntura internazionale sfavorevole, segnata dalla crisi dei mercati finanziari. Dopo anni di rialzi, il prezzo del rame è crollato del 50% in soli tre mesi e ha spinto il governo a rivedere al ribasso le previsioni di crescita per il prossimo anno.
[ VG] |
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| | | massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Ven 31 Ott 2008 - 14:14 | |
| MEDITERRANEO 31/10/2008 14.23 | | DALLA SICILIA AL MAROCCO, IN RICORDO DELLE VITTIME DELL’IMMIGRAZIONE</A> | | | Giustizia e Diritti umani, Brief | | | La notte tra il 27 e il 28 ottobre 2007, un naufragio nelle acque antistanti Siracusa causò la morte di 17 persone, egiziani e palestinesi; a un anno di distanza, domani un corteo funebre si recherà da Noto alla spiaggia di Vendicari dove furono ritrovati i corpi senza vita di quel gruppo di migranti. L’iniziativa è stata promossa da un gruppo di cittadini del posto e da “Fortresse Europe” che dal 1988 documenta le “morti di frontiera” dei migranti “per non dimenticare queste e le migliaia di altre vittime dell’immigrazione in un Mediterraneo che è diventato una grande fossa comune”. Alla cerimonia parteciperanno i familiari delle vittime e i due superstiti di quel viaggio, il musicista Ramzi Harrabi e la scrittrice Heike Brunkhorst. Quello siciliano non sarà l’unico evento. Una giornata in memoria delle vittime dell’immigrazione sarà celebrata anche nella città marocchina di Larache e in quella spagnola di Tarifa: “Si tratta di un caso, sono eventi organizzati in maniera autonoma – ha detto alla MISNA uno degli organizzatori – ma è sicuramente il segno che siamo di fronte a temi che riguardano tutti da una parte e dall’altra del Mediterraneo senza distinzioni”. Dall’1 novembre 1988, quando un barcone carico di migranti affondò al largo di Gibilterra, secondo Fortress Europe sono state almeno 13.228 le persone morte tentando la traversata del Mediterraneo; di queste, 3118 sono scomparse nel canale di Sicilia.[ GB] |
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| | | massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Gio 6 Nov 2008 - 15:37 | |
| INTERNAZIONALE 6/11/2008 14.20 | | PRESIDENZIALI AMERICANE (2): IN KENYA FESTE... E TANTI PICCOLI OBAMA</A> | | | Economia e Politica, Standard | | | “La cosa più bella è vedere che la festa per la vittoria di Barack Obama non conosce distinzioni di tribù o clan. E’ una festa trasversale che non riguarda solo i luo (la tribù di cui faceva parte il padre di Obama, ndr) ma anche tutte le altre, senza alcuna distinzione. Un fatto che, considerando gli scontri seguiti alle presidenziali keniane di dicembre, è molto significativo”. Padre Luigi Anataloni inizia a raccontare così alla MISNA delle feste in Kenya per l’elezione alla presidenza degli Stati Uniti del candidato democratico di origini keniane. “L’entusiasmo della gente per la vittoria di Obama – aggiunge da Nairobi il missionario comboniano - era così forte e genuino che la decisione di celebrare oggi una festa nazionale penso sia stata presa quasi naturalmente, sull’onda di quello che già stava succedendo nelle piazze dell’intero paese”. Tutto, in questo momento, parla di Obama, ha aggiunto la fonte della MISNA: dai giornali diventati quasi monotematici, alle televisioni che hanno ormai trasmesso tutto il possibile sull’argomento; e poi, ancora, gadget di ogni tipo con il volto sorridente dell’ormai ex-senatore dell’Illinois, spille, manifesti, persino una birra e un musical. “I parchi sono stracolmi di gente, i bambini urlano in continuazione ‘Obama, Obama’, nei ristoranti e nelle sale da ballo c’è il tutto esaurito”: questo è il Kenya nel racconto di padre Anataloni. “La gente – continua il missionario – sta esprimendo con passione l’orgoglio di poter avere un loro figlio e fratello alla Casa Bianca; l’eccitazione è grande e grandi sono ovviamente anche le aspettative. Obama qui rappresenta il riscatto del Kenya e dell’Africa intera, e la speranza è che con lui la più grande potenza del mondo cambi anche la sua politica, in particolare verso il sud del mondo”. Ma, almeno per oggi, la politica può aspettare; a segnare per molti anni quanto accade in questi giorni - e che molti osservatori non hanno esitato a definire un “fatto storico” - saranno migliaia di neonati che in queste ore in Kenya, ma anche in molti altri paesi africani, stanno ricevendo il nome di Barack Obama. “In Africa - spiega padre Anataloni - è consuetudine dare a chi è appena nato un nome legato all’attualità; e, in questo momento, il sogno diventato realtà si chiama Barack Obama, presidente degli Stati Uniti e figlio di un migrante kenyano che anni fa aveva lasciato il suo paese per l’America”.[ GB] |
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| | | ginetto
Numero di messaggi : 262 Localizzazione : SETTEBAGNI Umore : Lasciamo stare... Data d'iscrizione : 08.05.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Lun 10 Nov 2008 - 2:27 | |
| Senz' altro nella nostra cultura (intesa come concezione del mondo) la pedofilia e' un fenomeno ripugnante, che suscita forti reazioni specie in ambienti popolani e inclini alla rissosita' ("Li bambini nun se toccheno", salvo poi ammazzarsi a sprangate allo stadio). Per carita' non prendetemi per sostenitore o fiancheggiatore di adescatori e simili, se mi permetto di far notare che nell' antica Grecia (indicata spesso, specie in periodo di Olimpiadi, come vetta ineguagliata di civilta') era cosa normalissima. Ma la nostra e', appunto, una cultura diversa, che la condanna fermamente.
La cosa che pero' mi preme parecchio e' ricordarVi, gentili amiche e amici, che non sarebbe la prima volta che in questo simpatico belpaese si sbatte il mostro in galera e in prima pagina, con una scellerata collaborazione di giornalismo da avvoltoi e protagonismo di certi inquirenti, salvo poi accorgersi che era tutto un delirante castello di carte. Ma a quel punto le vite sono rovinate per sempre, e non c' e' risarcimento che compensi le allucinanti mostruosita' kafkiane viste piu' volte. Ma questo ai vari Vespa, Mentana e soci non importa, la macelleria mediatica e' sempre aperta, pronta a vivisezionare altre esistenze in nome degli ascolti e delle tirature. E a Voi importa ? | |
| | | massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Mar 11 Nov 2008 - 11:41 | |
| ITALIA 11/11/2008 9.15 | | "BAMBINI RUBATI", UNA RICERCA SUI PREGIUDIZI NEI CONFRONTI DEI ROM </A> | | | Costume e Società, Brief | | | “Non esiste alcun caso in cui sia avvenuta una sottrazione di bambino” da parte di rom, “ma si è sempre di fronte a un tentato rapimento, o meglio, a un racconto di tentato rapimento”: una ricerca del dipartimento di Psicologia e antropologia culturale dell’Università di Verona, commissionata dalla Fondazione Migrantes, ha indagato su uno degli stereotipi più vecchi e diffusi sulla comunità rom, quello secondo cui “gli zingari rubano i bambini”. La ricerca ha analizzato 29 casi di “tentato rapimento” e 11 casi di sparizione di minori nell’arco di 20 anni, dal 1986 al 2005; nello studio si evidenzia anche il ruolo dei mezzi di informazione di massa nell’alimentare o quanto meno nel non fare chiarezza su questo pregiudizio. “Alla confusione che generano i media al momento della denuncia del fatto, dando come provato e vero il tentato rapimento - si legge in un comunicato diffuso dalla Fondazione Migrantes - non corrisponde quasi mai la notizia dei risultati dell’azione delle forze dell’ordine. Nei pochi casi in cui questo accade, la notizia non è per comunicare che i rom non c’entrano niente, ma perché questi risultati sciolgono in sé altri eventi: truffe, fatti drammatici, situazioni che suscitano ilarità. (...) Quando le forze dell’ordine tramite le proprie indagini verificano che è stato solo un equivoco, una percezione errata della situazione, la stampa ne dà poca o nessuna notizia”. Questa “percezione errata della situazione” sembra essere secondo i ricercatori alla base di molte denunce. Gli studiosi evidenziano un canovaccio con poche varianti: "Ci sono madri che accusano donne rom di aver tentato di prendere il bambino; non ci sono testimoni del fatto, tranne i diretti interessati; gli eventi accadono spesso in luoghi affollati come mercati o vie commerciali”. Negli 11 casi 'reali' di sparizione di bambini di cui erano accusati i rom, invece, sono emerse drammatiche vicende di violenza nei contesti in cui i piccoli vivono. [BF] | | |
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| | | ginetto
Numero di messaggi : 262 Localizzazione : SETTEBAGNI Umore : Lasciamo stare... Data d'iscrizione : 08.05.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Mar 11 Nov 2008 - 18:30 | |
| Lungi da me l' idea di incrinare in qualche modo la cordiale atmosfera che finora si e' respirata nel forum, ma tralasciando il fatto che la notizia in questione stava pure sul "Messaggero", francamente con queste crociate pro zingari (pardon, rom, che' altrimenti intervengono i caschi blu del politicamente corretto) ce le hanno fatte a peperino: perlomeno a Roma questa gente fa da decenni quel cavolo che gli pare, la loro cultura (intesa sempre come concezione del mondo) e' basata sulla predazione violenta nei confronti delle comunita' con cui vengono in contatto. E' ovvio che i loro sostenitori (una vera e propria lobby, come scrisse Paolo Granzotto su "Il Giornale") neghino anche l' evidenza. Ma noi abbiamo le tasche piene di costoro (dopo che le medesime tasche ce le hanno svuotate del legittimo contenuto). Ah, dimenticavo: i miei non sono PREgiudizi (giudizi dati prima) ma POSTgiudizi: i simpaticoni di cui sopra ce li ho avuti come vicini di appartamento (che avevano occupato). Il risultato e' stato che ho dovuto cambiare casa. Buona salute a tutti. | |
| | | massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Mer 12 Nov 2008 - 12:37 | |
| Sempre falliti finora i negoziati tra Marocco e Fronte Polisario Sahara Occidentale: 33 anni dall’occupazione Benedetta Pagotto
[/td][/tr] [tr][td class=doc width="100%"]A più di trent’anni dalla sua occupazione, il Marocco continua a considerare il Sahara Occidentale come una provincia meridionale. L’ultima colonia dell’Africa aspetta ancora uno statuto giuridico definitivo. [/td][/tr] [tr][td class=doc width="100%"]
Era il 6 novembre 1975 quando il re del Marocco Hassan II lanciò la cosiddetta Marcia Verde ed impose così la sua autorità su quello che allora si chiamava Sahara Spagnolo. All’operazione militare parteciparono più di trecentomila volontari, mobilitati da un discorso del re che aveva chiamato a raccolta i difensori del Grande Marocco perché “reintegrassero” quei territori al regno. Con quell’azione militare, il Marocco prese progressivamente il controllo della regione, sostituendosi alla Spagna che, come richiesto dalle Nazioni Unite, stava abbandonando la colonia. Pochi giorni dopo il governo di Madrid, nel caos per la morte del generale Franco, cedeva la sovranità sul Sahara Occidentale al Marocco e alla Mauritania (che nel 1979 abbandonò ogni rivendicazione).
Da quegli avvenimenti sono trascorsi trentatré anni esatti, ma la questione del Sahara Occidentale rimane, in materia di decolonizzazione, una delle pagine Onu ancora aperte. Dalle prime risoluzioni degli anni Sessanta sul diritto all’autoderminazione del popolo saharawi ci sono stati molti tentativi di organizzare un referendum per lasciare alla popolazione la possibilità di decidere sul futuro politico di quei territori. Tentativi falliti, nonostante la missione delle Nazioni Unite (Minurso) avesse previsto quella consultazione per il 1992. I continui rinvii sono stati motivati con la difficile identificazione dei votanti e la fuga di parte della popolazione del Sahara Occidentale verso il deserto algerino (dov’è nata la RASD) ; motivi che hanno reso sempre più improbabile l’opzione referendaria. Tuttavia il Fronte Polisario, il movimento politico che dal 1974 si batte per l’autodeterminazione del popolo saharawi, continua a proporre un Sahara Occidentale indipendente dal Marocco, che invece insiste per una semplice autonomia territoriale.
Oggi il Sahara Occidentale fa parte della lista Onu dei territori non autonomi, e le negoziazioni tra Marocco e Fronte Polisario sono di nuovo arenate. I quattro round di discussioni dirette, tenutesi lo scorso anno e promosse dall’Onu si sono chiuse con un nulla di fatto. Complice forse una scarsa neutralità di Peter van Walsum, inviato del Segretario Generale dell’Onu, e coordinatore degli incontri. Lo scorso settembre, dopo averlo destituito, il Segretario Generale Ban Ki Moon ha nominato al suo posto il diplomatico statunitense Christopher Ross.
Nemmeno il recente status di partner privilegiato accordato al Marocco lascia troppe speranze circa la neutralità dell’Europa. Le sue istituzioni riflettono posizioni piuttosto diverse sulla questione del Sahara Occidentale. Da un lato la Commissione Europea, che rappresenta la posizione dei governi e i loro legami con il Marocco, e dall’altro il Parlamento Europeo, che invia missioni umanitarie ai saharawi dei campi profughi.
Al contrario la società civile europea che opera per la causa saharawi è unita. E lo dimostrerà proprio in questi giorni, a Valencia. Associazioni, enti locali, Ong, sindacati e intergruppi parlamentari si sono dati appuntamento dal 7 al 9 novembre per la Conferenza Europea del Coordinamento di Sostegno al Popolo Saharawi (EUCOCO) . Un ritrovo annuale di incontro e sensibilizzazione per pianificare le attività di solidarietà per un Sahara Occidentale libero.
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| | | massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Lun 17 Nov 2008 - 15:16 | |
| 17 luglio 2005L'Italia e il commercio delle armi Questa è la traduzione del rapporto G8: esportatori global di armi (capitolo relativo all'Italia), pubblicato da Amnesty International, Oxfam e Iansa, apparso su l'Unità. Tra il 1996 e il 2003, l'Italia è stata il decimo più grande fornitore di armi. L'Italia nel 2001 ha esportato armi leggere per un valore di 298,7 milioni di dollari. In questi anni, le armi leggere italiane sono state trasferite ad un certo numero di paesi che stanno avendo dei conflitti interni o dove ci sono state violazioni dei diritti umani e delle leggi di diritto internazionale, come Algeria, Colombia, Eritrea, Indonesia, India, Israele, Kazakistan, Nigeria, Pakistan e Sierra Leone. Questi trasferimenti internazionali sembrano contravvenire la legge 185/90 che proibisce l'exports ai paesi i cui governi sono responsabili di violazioni dimostrate e ai paesi impegnati in conflitti, sotto embargo per le armi o che stanno ricevendo aiuti dall'Italia e le cui spese per la difesa eccedono i loro reali bisogni di difesa. Le Organizzazioni Non Governative italiane (ONG) sono preoccupate dal fatto che in Italia le proibizioni nella legge sono state annaquate dai governi italiani allo scopo di permettere il passaggio delle armi a questi paesi. Armi leggere per civili Una scappatoia nella legge italiana per cui armi " non militari", cioè quelle chiamate " armi da fuoco per civili", continuano ad essere esportate senza lo stesso livello di controllo agli stessi destinatari o utilizzatori che si applicano alle categorie di armi che vengono catalogate come armi militari. Solo un piccolo sottoinsieme di armi leggere, come le carabine e le mitragliatrici, che sono automatiche e costruite apposta per scopi militari. Circa il 33% delle armi, armi semi-automatiche, pezzi di ricambio e munizioni esportate, ricadono fuori del blocco delle leggi sul controllo delle armi. Inoltre, un certo numero di armi utilizzate in modo ordinario dalla polizia, non sono normalmente considerate come armi militari. Le licenze per queste armi sono emesse dalle autorità locali e i livelli di informazioni che gli esportatori devono fornire per ottenere un'autorizzazione è minore di quelli richiesti dalle leggi di controllo delle armi. Lea rmi che sono esportate in questa maniera includono carabine manuali e semi-automatiche, pistole semi-automatiche e revolvers. Tutte queste possono essere usate per eseguire gravi violazioni dei diritti umani. Questa è una scappatoia importante perchè, in base ai dati forniti dall'ISTAT, tra il 1999 e il 2003, l'Italia ha esportato armi "civili" leggere e munizioni per un valore approssimativo di 1916 milioni di dollari. In questo periodo, armi "civili" sono state vendute a paesi come Argentina, Camerun, Brasile, Cile, Colombia, la Repubblica del Congo, Ecuador, stati dell'Unione Europea, Guatemala, India, Giappone, Malesia, Messico, Perù, Filippine, Sudafrica, Sud Corea, Singapore, Tailandia, Venezuela, Gli Emirati Arabi Uniti, e gli USA. Questa categorizzazione permissiva significa che le industrie italiane sono in grado di esportare armi "civili" ai paesi devastati dai conflitti e da serie violazioni dei diritti umani, o soggetti a embarghi da parte delle Nazioni Unite o dell'Unione Europea. Per es., nel 2003 l'Italia ha esportato armi all'interno del database delle categorie dei prodotti delle Nazioni Unite (UN Comtrade), che includono pistole, revolvers e fucili da caccia/sport alla repubblica popolare della Cina. Armi leggere esportate in Algeria In un dibattito parlamentare nel novembre 2004 il governo italiano ha difeso le vendite all'Algeria. Il sottosegretario agli affari esteri, il senatore Alfredo Luigi Mantica, ha dichiarato che " l'Algeria non è stata condannata dall'Unione Europea o dalle Nazioni Unite per violazioni dei diritti civili, per cui i vincoli della legge sul controllo delle armi 185/90 non sono applicabili". L'Algeria è un paese che è stato devastato da serie violazioni dei diritti umani, che hanno portato all'uccisione di circa 500 persone nel 2004. Nel 2001 e nel 2002, le forze di sicurezza algerine hanno sparato, uccidendo, circa 100 civili disarmati, durante delle manifestazioni nella regione di nord-est di Kabylia. Una commissione ufficiale di inchiesta, che era stata creata per indagare sui crimini commessi tra aprile e giugno 2001, ha concluse che le forze dell'ordine hanno fatto ricorso ad un uso eccessivo della forza durante le manifestazioni. Nonostante i ripetuti annunci delle autorità, per cui i responsabili di questo sarebbero stati portati di fronte alla giustizia, l'Algeria non ha ricevuto informazioni dalle autoritàche indicano che qualche membro delle forze di sicurezza è stato portato in giudizio per uso eccessivo letale della forza durante le manifestazioni del 2001e del 2002. Torture e maltrattamenti continuano ad essere riportati in Algeria. Il governo algerino ha generalmente mancato di investigare le asserzioni di abusi dei diritti civili, incluse quelle fatte dalle forze di sicurezza, e portare coloro che le eseguivano di fronte la giustizia. L'Italia, nel 2003 ha esportato un certo numero di armie munizioni nell'insieme di categorie del Commodity trade database (UN comtrade), incluso carabine per sport e per caccia, revolvers e pistole e piccole armi e munizioni per un valore di circa 600.000 dollari all'Algeria. Nel 2002, ha esportato armi leggere, carabine da sport e da caccia, fucili da caccia e un gran numero di pistole e revolver per un valore di 1,4 milioni di dollari. Nel 2001, ha esportato quasi 300000 dollari di revolver, pistole, fucili da caccia/sporte munizioni per armi legger all'Algeria. Allo Special Rapporteur ONU sulle torture, il Working Group dell'ONU sulle persone scomparse involontarie o in modo forzato (Working Group on Enforced and Involuntary Disappearances - WGEID) e lo Special Rapporteur on extrajudicial dell'ONU, al Summary or Arbitrary Executions non è stato dato l'accesso all'Algeria. Beretta al Brasile I fucili da caccia Beretta sono una delle armi leggere straniere più frequentemente confiscate dalla polizia del Brasile, un paese che ha l'8% , nel mondo, delle vittime per armi. Fino a poco tempo fa, il governo non è riuscito, come si attendeva, a mettere a freno l'uso delle armi leggere da parte da parte di civili. Negli anni tra il 1999 e il 2003, l'Italia ha esportato armi e munizioni per un valore di 10, 63 milioni di dollari al Brasile. Negli ultimi 10 anni, 300000 persone sono state uccise in Brasile, molte per il risultato della violenza urbana e per la diffusa cicolazione di fucili e armi leggere, che rappresentano il 63% di tutti gli omicidi in Brasile. La sedicenne Camila Magalhanes Lima ha perso l'uso delle sue gambe nel 1998 quando fu colpita da un proiettile vagante in una sparatoria tra ladri e forze di polizia private, mentre camminava per andare a scuola. " Avevo dei piani per il futuro; volevo viaggiare il mondo, fare un corso da indossatrice, e continuare i mei corsi di ginnastica. Da un giorno all'altro, i miei sogni sono andati a pezzi - tutto per l'irresponsabilità di presunti uomini civili, che si sentono coraggiosi solo con un fucile in mano". Molte delle armi sono fatte in Brasile, ma i fucili sono anche importati da divesi paesi che includono, in ordine, gli USA, Spagna, Belgio, Germania, Italia, la Repubblica Ceca, Austra e Francia. Technorati: commercio armi, amnesty international, Oxfam, IansaPubblicato da alduccio a 10:21 AM | |
| | | Admin Admin
Numero di messaggi : 1517 Età : 105 Localizzazione : Terra, Europa, Italia, Roma, SETTEBAGNI Occupazione/Ozio : ADMIN Data d'iscrizione : 10.12.07
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Lun 17 Nov 2008 - 16:39 | |
| L'ultima notizia è un po' datata caro Stefano, inoltre ho corretto i tuoi post... cerca, se ti è possibile, di stare un po' più attento quando copi le notizie... Nel caso hai ancora dubbi o difficoltà, domanda tranquillamente agli amministratori di questo forum, (milanista e fausto69). Grazie per la collaborazione ADMIN | |
| | | massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Lun 17 Nov 2008 - 16:45 | |
| Grazie , infatti ho visto che venivano postati male , ma non sapevo come corregerli Stefano | |
| | | massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Lun 24 Nov 2008 - 11:26 | |
| La Grande crisi del 2008: ciò che la gente non sa di Fabrizio Zampieri, economista ed analista finanziario
– 27 ottobre 2008 Stiamo subendo da circa un anno e mezzo una crisi economica e finanziaria che non ha avuto eguali per dimensioni e diffusione prima d'ora. E tutti sono convinti abbia avuto origine negli Stati Uniti e dagli States sia poi giunta al resto del mondo. Ebbene tale disastro è nato in Gran Bretagna, nella City e, nello specifico, all'interno di numerose società di ingegneria finanziaria. Dobbiamo tener presente che il 90% dei prodotti finanziari, buoni ma soprattutto non buoni, viene studiato e progettato presso queste società finanziarie/bancarie. In questo caso, la causa dei principali mali del mondo è rappresentata dai cosiddetti strumenti derivati, denominati CDO e CDS. Tali strumenti non sono altro che mutui immobiliari "impacchettati" e trasformati in obbligazioni. Quindi, grazie a questa operazione di "cartolarizzazione" (trasformare in carta un mutuo) tutte le principali Banche hanno potuto vendere a chiunque e all'esterno i debiti immobiliari dei loro clienti. Naturalmente il vantaggio delle Banche stava proprio nel fatto che potevano ottenere ulteriori profitti da queste obbligazioni strutturate: infatti, chi acquistava un'obbligazione garantita da un mutuo immobiliare prestava una certa quantità di denaro per un certo periodo di tempo ricevendo un interesse, garantito dai pagamenti rateali di chi aveva realmente sottoscritto il mutuo. Si parla anche di mutuo "subprime"per indicare che questo è effettivamente un mutuo a rischio, detto in termini tecnici NINJA (No Income, No Job or Asset = Nessun Reddito, Nessun Lavoro stabile o Garanzia Finanziaria). Praticamente, il circuito partiva dalle Società di ingegneria finanziaria che progettavano il prodotto, proseguiva poi con le Banche Commerciali (quelle che erogavano i mutui ai clienti) che impacchettavano i mutui e vendevano le obbligazioni alle Banche d'Affari o le collocavano direttamente sul mercato. In questo modo si creava una sorta di circolo vizioso con l'entrata di continua liquidità derivante dalla vendita delle obbligazioni strutturate, liquidità utilizzata per sostenere richieste di nuovi mutui e finanziamenti, e nuovamente per emettere altre obbligazioni strutturate. Iniziata con gli Stati Uniti (a parte la progettazione avvenuta nella city di Londra) questa prassi è divenuta comune sia in Asia che in Europa tantoché pochissime Banche, anche europee, sono immuni da questo fenomeno. E questo giochetto, che ha portato enormi profitti "facili" nelle casse delle Banche è andato avanti per anni, sostenuto anche dal continuo sviluppo del mercato immobiliare americano, con aumenti costanti del numero delle case costruite (esiste anche un indice economico basato sul numero dei nuovi cantieri) ed ovviamente con gli aumenti dei prezzi. Ciò ha portato inesorabilmente alla creazione di una bolla speculativa, che è esplosa, negli Stati Uniti, circa un paio d'anni fa, causando insolvenze, mancati pagamenti e rimborsi parziali delle rate dei mutui di massa. Ricordiamo che in America i mutui vengono, almeno venivano concessi ai cittadini con richiesta di minime garanzie e per importi del 100-130% dell'immobile oggetto del mutuo. Si è assistito quindi al blocco dell'aumento del prezzo delle case e successivamente al suo crollo, non ancora terminato. Immaginate ora cosa può essere successo dal lato delle note obbligazioni legate ai mutui subprime: chiunque detenesse nel proprio portafoglio questi titoli ha iniziato a venderli precipitosamente, ma con difficoltà perché ormai erano privi di garanzie (i clienti non pagavano più le rate), i prezzi erano scesi profondamente, e le quotazioni furono sospese. A seguito di questa crisi, diverse Banche americane dichiararono fallimento o pesanti insolvenze (Lehman Brothers, Merril Lynch, AIG, Fannie Mae, Freddie Mac, Mutual Washington, ecc...), costringendo il Governo e la Fed (Banca Centrale Americana) ad interventi di sostegno e salvataggio mediante enormi iniezioni di liquidità. E veniamo all'ultimo atto, ovvero all'approvazione da parte dell'Amministrazione Bush, naturalmente in collaborazione con la Fed , del pacchetto di misure d'emergenza mediante la costituzione di un mega fondo pubblico da 700 miliardi di dollari (si stima però che il vero "buco" si attesti intorno ai 1.500 miliardi di dollari), che avrà la funzione di raccogliere, per il prossimo biennio, questi titoli finanziari "tossici", ormai privi di mercato e detenuti dalle Banche Usa. L'obiettivo è senz'altro quello tentare di stabilizzare i mercati finanziari, dai quali poi dipende la sorte di tutti gli altri settori economici. Ora gli effetti, come sempre, partendo dagli Usa stanno arrivando anche in Europa dove molte Banche hanno acquistato e rivenduto ad altre Banche, Sim, Gruppi Assicurativi, Fondi Pensione, Amministrazioni Pubbliche (Stati, Regioni, Province e Comuni), Gruppi Industriali, le obbligazioni strutturate sui mutui subprime. Immaginiamo quali potranno essere le conseguenze dell'azzeramento di valore di queste obbligazioni per i Fondi Pensione o per le Amministrazioni Pubbliche, e quindi per la collettività, che le detengono nel proprio portafoglio... In Europa, però, non c'è ancora alcun accordo su un eventuale piano di salvataggio comune. Anche l'Italia non è immune da tale situazione negativa ed i principali Gruppi Bancari (Unicredit, e prossimamente anche Intesa ed MPS) iniziano ora a far uscire comunicati stampa con i quali si dichiarano notevoli difficoltà finanziarie legate al possesso e alle perdite causate da questi titoli (obbligazioni strutturate e derivati). E' proprio di questi giorni l'annuncio dell'Amministratore Delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, relativo ad un prossimo aumento del capitale sociale della Banca necessario per far fronte a tali problematiche. E pensare che lo stesso Profumo, fino a pochi mesi fa, intervistato, continuava ad affermare che era tutto sotto controllo, i fondamentali erano più che buoni e la Banca da lui condotta non aveva certo da temere nulla (forse non aveva detto tutta la verità); nel frattempo il valore del titolo ha perso oltre il 50%. E questa possiamo definirla la cronaca della nascita e sviluppo della nuova crisi finanziaria del 2008. Ma, al di là della mera e tecnica cronistoria, mi sembrano doverose alcune considerazioni, alle quali vorrei lasciare la risposta ai lettori: - è giusto che il conto di tale disastro finanziario sia poi pagato dai cittadini?; - è giusto che la maggioranza della Comunità ripiani il conto salato causato da una minoranza di avidi, ricchi, egoisti, imbroglioni, bugiardi e ladri?; - è giusto che i veri autori di tale "truffa" finanziaria legalizzata (i nomi sono sempre quelli delle principali Banche d' Affari Usa e delle Banche Commerciali loro complici americane, asiatiche ed europee), alla fine escano impuniti con il benestare delle principali Autorità Governative e di Controllo?; - è giusto che gli amministratori di queste note Banche d' Affari e Commerciali, dopo aver causato un tale dissesto mondiale, semplicemente si dimettano dalle loro cariche e se ne escano con liquidazioni di 30-40-60 milioni di dollari ciascuno?; - è giusto che all'interno delle più alte cariche governative e degli organi di controllo siedano personaggi provenienti da queste famigerate Banche d' Affari? (l'esempio emblematico è il caso di Henry Paulson, Ministro del tesoro Usa, con patrimonio personale stimato intorno ai 700 milioni di dollari e, guarda caso, proveniente da Goldman Sachs; ma ricordiamo anche Mario Draghi, oggi Governatore di Banca d'Italia, proveniente dalla stessa Banca d'Affari, e lo stesso Romano Prodi, ex Primo Ministro del Governo Italiano e proveniente sempre dalla stessa Banca...); - è giusto che le società di Rating, che dovrebbero essere degli Enti imparziali e super partes, ma che invece sono in collusione con queste Banche d'Affari, applichino giudizi e punteggi positivi a queste obbligazioni e a quelle delle Banche amiche pur non avendone i requisiti? (ricordiamo che le obbligazioni di Lehman Brothers avevano AAA, ovvero il massimo punteggio di affidabilità e, nella sola Italia, i risparmiatori truffati possessori di tali titoli si stima siano oltre 300.000). Inoltre, un nuovo pericolo è all'orizzonte sul sistema finanziario Usa, e successivamente in Europa: il rischio fallimenti relativamente ai rimborsi legati alle carte di credito. E' infatti sempre maggiore il numero di clienti che non riescono a far più fronte ai pagamenti, in un'unica soluzione e rateali, sulle carte di credito. E forse non tutti sono a conoscenza che, nei giorni scorsi, mentre al Congresso Usa si votava il piano di salvataggio di Paulson, è stata approvata, sempre dal Congresso, una Legge a favore dei detentori di carte di credito, in difficoltà nei pagamenti, che impedisca alle Compagnie Finanziarie e assicuratrice di alzare indiscriminatamente gli interessi retroattivamente, senza preavvisare la clientela. Dopo le segnalazioni di migliaia di clienti, la stessa Federal Reserve ha dovuto ammettere che queste rappresentano pratiche "ingannevoli". Ed i numeri di tale fenomeno non sono per niente incoraggianti: nel solo 2007 ed inizi 2008 il tasso delle insolvenze è aumentato in maniera vertiginosa e si stima che circa 2.5 milioni di cittadini rischiano il fallimento personale. PRESO DA : DISINFORMAZIONE.IT | |
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| Titolo: Re: News - Notizie Varie Mar 25 Nov 2008 - 12:24 | |
| Questa forse si trova sui giornali , ne hanno parlato domenica 23/11/08 alla trasmissione report su raitre alle 21.30 sul loro sito c'e' anche la puntata in oggetto , lo trovo molto interessante. L’ORO DI ROMA
di Paolo Mondani In onda domenica 23 novembre ore 21.30 | In questi mesi i cittadini romani hanno spesso dato vita a forme di protesta: se si facesse la raccolta differenziata, dicono, non ci sarebbe bisogno di bruciare tutto. La discarica di Malagrotta è la più grande d'Europa, ci finiscono dentro i rifiuti di Roma, Ciampino, Fiumicino e della Città del Vaticano. Appartiene alla società E. Giovi di Francesco Rando, mentre il capitale è dell'avvocato Manlio Cerroni: il monopolista romano dello smaltimento dei rifiuti.
Nella zona di Malagrotta, oltre alla discarica e al futuro gassificatore ci sono: un inceneritore per i rifiuti ospedalieri, una raffineria e quattro impianti per lo stoccaggio dei carburanti. Tutte strutture che secondo la legge “Seveso 2” del 1999 vanno monitorate anche perché secondo l'Arpa le condizioni della falda e dei corsi d'acqua della zona sono pessime. Il gassificatore di Roma, che è ancora sotto collaudo e che è finito in questi giorni sotto l’occhio della magistratura, è costato a Manlio Cerroni 350 milioni di euro, la metà recuperati con il contributo dello stato sul Cip6 e smaltirà fino a 500 tonnellate di combustibile da rifiuti al giorno e genererà energia per 36 megawatt che verranno venduti sul mercato.
L'Unione europea aveva emanato nel ‘99 una direttiva in base alla quale avrebbero potuto essere smaltiti solo rifiuti pretrattati, cioè quelli scartati dalla raccolta differenziata. Ma da noi la direttiva Ue viene trasformata in decreto nel 2003 e applicata solo nel 2005. E comunque fino al 2008 le discariche italiane, in barba all’Ue, hanno continuato a smaltire rifiuti indifferenziati grazie al meccanismo delle proroghe. Malagrotta è in proroga dal 2005 e dovrebbe essere chiusa il 31 dicembre del 2008. Nel piano regionale di Marrazzo, si prevede che al suo posto, venga individuata un'altra discarica, sempre di proprietà di Manlio Cerroni.
A Roma l'Ama, l'azienda municipalizzata che si occupa dei rifiuti, non gestisce alcuna struttura di peso nel ciclo dello smaltimento. Confronto con Berlino, una città che ha più abitanti di Roma, dove la differenziata raggiunge il 41% e dove le discariche anziché aprirle si chiudono. | |
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| Titolo: Re: News - Notizie Varie Mer 26 Nov 2008 - 15:00 | |
| SUD DEL MONDO 26/11/2008 13.44 BREVI DALL’AFRICA (Ghana, Somalia, Etiopia, Sudafrica)
GHANA – Sono 11 milioni i cittadini registratisi al voto in vista delle elezioni generali previste il 7 dicembre. A darne notizia sono fonti della commissione elettorale del Ghana, aggiungendo che dalle liste elettorali sono stati rimossi i nomi di circa 50.000 persone, i cui dati erano erronei.
ETIOPIA – Sono stati rilasciati dalle carceri etiopiche 44 militanti del gruppo armato separatista del Fronte di liberazione Oromo (Olf). Lo ha detto alla televisione nazionale il direttore dell’amministrazione penitenziaria, specificando che le persone rilasciate erano state condannate a morte o all’ergastolo. Nessun commento da parte dell’Olf, che invece denuncia l’arresto ieri di nove suoi militanti nella città di Finfinnee, nella provincia meridionale di Misraq Hararghe. Fondato nel 1973, l’Olf è tra i principali gruppi armati della regione centro-meridionale di Oromia, della quale reclama l’indipendenza.
SUDAFRICA – Sarà lanciato in orbita il prossimo marzo il secondo satellite sudafricano, lo ha annunciato a Mosca il ministro degli Esteri, Nkosazana Dlamini-Zuma. Il satellite sarà portato nello spazio da un razzo russo e fornirà immagini del pianeta e altri dati scientifici al Centro per la ricerca scientifica e all’Istituto di studi applicati di Hartebeesthoek, vicino Pretoria.
SOMALIA – Era un peschereccio tailandese, e non una nave dei pirati, l’imbarcazione affondata dalla marina indiana la scorsa settimana nel Golfo di Aden. Lo ha dichiarato l’Ufficio marittimo internazionale (Bmi), citando la società di Bangkok proprietaria del peschereccio. Un membro dell’equipaggio del peschereccio è morto quando la fregata indiana ha colpito l’imbarcazione, scambiata per una “nave madre” dei pirati attivi al largo della Somalia; altri 14 marinai risultano dispersi, mentre un altro, di origine cambogiana, è stato recuperato quattro giorni dopo da alcuni pescatori.
FONTE : MISNA | |
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| Titolo: Re: News - Notizie Varie Gio 27 Nov 2008 - 15:55 | |
| Dannosità degli amidi nell’infanzia Dr. Herbert Shleton - “Scienza & Salute”, Il dott. Prospiro Sonsino dimostrò, alcuni anni fa, nel corso di una serie di esperimenti che "esiste una dispepsia normale o fisiologica verso gli alimenti amidacei (assoluta incapacità a digerirli) nella primissima infanzia”. Questa teoria incontrò altresì i favori del fisiologo dott. Routh e dei professori Huxley, Youmans e Dalton, e, probabilmente, di tutti coloro che si trovarono ad esaminare la questione.
Il doti. Densmore, contrario agli amidi persino negli adulti, afferma a proposito del loro impiego nella dieta infantile, (How Natura Cure, p. 55), che "una dieta a base di cereali o grano, o amidi in genere, è estremamente negativa per i bambini, soprattutto nel caso dei neonati. I fermenti intestinali necessari per la digestione degli alimenti amidacei non vengono secreti se non dopo il primo anno di vita, e l'efficacia di tali fermenti non eguaglia, tuttavia, quella dei fermenti degli adulti, almeno per alcuni anni. La digestione di tutti gli alimenti amidacei dipende da questi fermenti intestinali, mentre datteri, fichi, prugne, ecc., hanno lo stesso valore nutritivo di pane e cereali e sono facilmente digeribili: l'assorbimento e l'assimilazione di frutti di questo tipo si osservano non appena essi vengono ingeriti”.
Il fatto che la Natura non abbia predisposto dei meccanismi per la digestione degli amidi, prima dell'età della completa dentizione, dovrebbe costituire una prova inconfutabile del suo desiderio di escludere gli amidi dalla dieta dei bambino nel suo primo periodo di vita. Prima che i denti raggiungano il completo sviluppo, la saliva dei bambino contiene una semplice traccia di ptialina, il fermento digestivo o enzima che trasforma l'amido in zucchero: la quantità di ptialina presente nella saliva è appena sufficiente a trasformare lo zucchero in destrosio primario. E' questa quasi totale assenza di enzimi preposti alla divisione degli amidi, nei succhi gastrici dei bambino, che spiega buona parte dei disturbi di carattere digestivo legati all'impiego di alimenti amidacei nella dieta infantile. Laddove la digestione degli amidi è impossibile, la loro fermentazione è inevitabile, e ciò significa l'intossicazione dei bambino.
E' bene notare come la Natura non abbia incluso alcun amido nel latte. Il carboidrato del latte è lo zucchero. Se verso la fine del primo periodo di alimentazione, si desidera assicurare al bambino altri carboidrati oltre a quello contenuto nel latte, si dovrebbe farlo sotto forma di frutta dolce: datteri, fichi, uva, loti, banane ben mature, ecc., piuttosto che sotto forma di amidi. Ciò che è certo è che, dal momento che l'amido di tutti i cibi richiede una masticazione ed un'insalivazione totali e complete, si dovrebbe evitare nella maniera più assoluta di fornire alimenti amidacei ai bambini, prima che questi abbiano i denti, per poterli masticare e presentino tutti gli enzimi necessari a digerirli.
Il dott. Page era piuttosto contrariato per la diffusa abitudine di includere gli amidi nella dieta dei bambini; egli dichiarava ”la farina, il grano, e lo zucchero raffinato, sono ormai elementi alla moda nella dieta infantile, anche se in realtà sarebbe ben difficile riuscire a fare una selezione peggiore”. Egli manifestava altresì ripetutamente la sua preoccupazione per i danni che potevano derivare e gli organi vitali a causa "di una alimentazione infantile prematura utilizzante addirittura i migliori prodotti scelti dalla tabella generale” ed aggiungeva: "Non è raro che a bambini così piccoli vengano dati da mangiare caramelle, ed addirittura, in alcuni casi, carne di maiale, pesce fritto, cavoli, prosciutto, patate, ecc., e che la colpa per l'insorgere di disturbi gastrointestinali, venga poi attribuita ai denti”.
Non ha senso dar da mangiare a bambini così piccoli cose come purè di patate, farine di cereali, farina, ed altri piatti simili, pensando che dal momento che si tratta di alimenti che possono essere inghiottiti senza masticare, una dentizione incompleta non rappresenti un ostacolo. Questi elementi. vengono inghiottiti senza essere insalivati e vengono mangiati da individui i cui succhi digestivi mai si adattano alla digestione degli amidi. Se ci limitiamo alle osservazioni che seguono, formulate da Page a proposito del latte di una madre osservante una dieta sana, notiamo come la verità in esse contenuta sia eterna. Egli dice: “Il latte è l'alimento per eccellenza dei neonati e contiene tutti gli elementi necessari per lo sviluppo dei denti, e finchè non si ha la completa dentizione, esso dovrebbe continuare a costituire il solo ed unico cibo del bambino. E' sufficiente che due o tre o mezza dozzina di denti siano spuntati, perchè ci si aspetti che abbiano una qualche parte nel lavoro di un bambino cresciuto". Anche il dott. Tilden presentava la stessa determinazione nel sostenere quella che chiamava dieta per-neonati-senza amidi. Egli dice: “Fu un errore dar da mangiare amidi al bambini troppo presto, prima della fine del loro secondo anno di vita; essi, infatti, hanno grossi problemi a digerire grandi quantità di amidi”. “I bambini al di sotto dei due o tre anni di età hanno difficoltà a trasformare gli amidi in zuccheri, e sarebbe opportuno che ricavassero direttamente questi ultimi dalla frutta fresca in estate e dalla frutta dolce e secca (uva passa, datteri e fichi) in inverno.»
Uno dei punti fermi della mia pratica di medico è di non prescrivere alimenti amidacei di alcun tipo a bambini al di sotto dei due anni di età. Nella mia stessa famiglia, i miei figli non hanno mai mangiato cereali. A meno che non si tratti di fagiolini e piselli, i cereali tra tutti gli alimenti amidacei sono i più difficili da digerire. Esistono buoni motivi per credere che i cereali causino lo sviluppo di ossa e denti deboli. I neonati non hanno bisogno di alimenti amidacei e non possono utilizzarli in alcun modo vantaggioso. Molti dei disturbi che affliggono i bambini durante la primissima infanzia sono collegati all'abitudine diffusa di includere nella loro dieta alimenti amidacei. Particolarmente dannosi sono le combinazioni di cereali con zucchero e crema o zucchero e latte; come se ciò non bastasse, a peggiorare le cose, contribuisce il fatto che solitamente cereali e zucchero vengono denaturati ed il latte viene pastorizzato.
“A parte qualsiasi altra considerazione", dice il dott. Page, "è bene evitare qualsiasi elemento amidaceo o farinaceo fino a quando non si avrà avuto il completo sviluppo dei denti; solo allora, si potrà cominciare, giustamente,, a prendere in esame l'introduzione di qualche elemento appartenente alla dieta adulta."
FONTE ; disinformazione.it | |
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| Titolo: Re: News - Notizie Varie Ven 28 Nov 2008 - 13:40 | |
| KENIA 28/11/2008 14.04 MANDERA: TENSIONE AL CONFINE CON LA SOMALIA, MIGLIAIA CIVILI IN FUGA Altro, Standard "Migliaia di famiglie hanno abbandonato la città di Elwak per timore di nuovi scontri tra i militari keniani e i gruppi armati che attraversano la frontiera con la Somalia poco distante": Mahmoud Isaac Duale, operatore della 'Rural Agency for community development', organizzazione non governativa attiva nella zona di Mandera ha detto alla MISNA che "un massiccio dispiegamento di forze dell'ordine nei dintorni di Elwak sta trasformando la cittadina in una località-fantasma". A quasi due settimane dall'attacco armato nel quale sono state rapite le due missionarie italiane suor Caterina Giraudo e suor Maria Teresa Olivero, la cittadina al confine con la frontiera somala vive nel timore di nuove incursioni da parte di gruppi provenienti dal vicino paese in conflitto. "Almeno 1600 nuclei familiari, circa 10.000 persone, hanno lasciato Elwak e i dintorni per trasferirsi a Tagaba, Kutulo, Shimber Fatuma e altre località più a ovest, dove la situazione è più tranquilla" sostiene l'operatore, precisando che "la popolazione civile è spaventata anche da una così massiccia presenza di militari". A complicare le condizioni di vita della popolazione sono "le lotte tra clan rivali che si affrontano per aggiudicarsi il controllo della zona" aggiunge Duale, secondo cui "centinaia di persone sono rimaste ferite negli scontri che hanno opposto, a inizio ottobre i clan Garre e Murule che a fasi alterne "hanno chiesto sostegno a diversi gruppi armati somali". Alla fine di ottobre il governo keniano aveva imposto il coprifuoco a Mandera dove giovani appartenenti ai due gruppi si erano scontrati provocando la morte di 15 persone. A causa della siccità cronica nella zona nord del Kenya e aggravata da stagioni delle piogge deludenti negli ultimi anni, le tensioni e la conflittualità tra gruppi che si contendono pascoli e punti di accesso all'acqua si sono moltiplicate. Ma a contrapporre Garre e Murule, protagonisti nel 2005 di una vera e propria guerra, contribuiscono anche motivazioni politiche e clientelari riconducibili allo scontro tra i rappresentanti locali dei principali partiti del paese. Entrambe le comunità keniane hanno rapporti di ‘parentela’ con sottoclan della vicina Somalia. [AdL]
FONTE : MISNA.ORG | |
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| Titolo: Re: News - Notizie Varie Gio 4 Dic 2008 - 13:09 | |
| La Fame e la Malnutrizione nel Mondo
Per condurre una vita sana e attiva, dobbiamo disporre di alimenti in quantità, qualità e varietà sufficiente a soddisfare i nostri bisogni energetici e nutritivi. Senza una nutrizione adeguata, i bambini non possono sviluppare pienamente il loro potenziale di crescita e gli adulti avranno difficoltà nel mantenere o accrescere il loro.
Non tutti hanno un accesso sufficiente agli alimenti necessari e questo, su vasta scala, ha portato fame e malnutrizione nel mondo. Oggi, circa 850 milioni di persone sono cronicamente sottoalimentate e non sono in grado di avere un'alimentazione sufficiente per soddisfare neppure i propri bisogni energetici di base. Approssimativamente, 200 milioni di bambini sotto i cinque anni soffrono di sintomi acuti o cronici di malnutrizione; questo numero aumenta durante i periodi di scarsità alimentare stagionali e in tempi di carestia e di disordini sociali. Secondo alcune stime, la malnutrizione è un fattore determinante per i 13 milioni di bambini sotto i cinque anni che, annualmente, muoiono a causa di malattie e infezioni che potrebbero essere prevenute quali il morbillo, la diarrea, la malaria e la polmonite, o di combinazioni delle medesime.
La grande maggioranza delle persone sottoalimentate vive in paesi in via di sviluppo, che rappresentano il 95% (798 milioni) di tali persone; 34 milioni di persone nei paesi in via di transizione e 10 milioni in paesi industrializzati, sono stimate per essere sottoalimentate. A livello regionale, l’Asia e il Pacifico rappresentano tre quinti (505 milioni) delle persone sottoalimentate del mondo. L’India, da sola, ha 214 milioni di persone sottoalimentate. Circa un quarto (198 milioni) delle persone sottoalimentate si trova nell’Africa Sub-Sahariana, rendendola la regione con la più alta proporzione di popolazione sottoalimentata.
La malnutrizione è una delle principali cause della nascita di bambini con insufficienza di peso e con crescita ritardata. I bambini con insufficienza di peso alla nascita che sopravvivono, tendono a soffrire di ritardi nella crescita e di malattie durante l'infanzia, l'adolescenza e fino alla maggiore età. Le donne adulte che soffrono di crescita ritardata tendono verosimilmente ad incrementare il cerchio vizioso della malnutrizione partorendo bambini con peso insufficiente già alla nascita. Stanno anche emergendo dei legami tra malnutrizione nella prima età, compreso lo stato fetale, e lo sviluppo di successive malattie croniche come la cardiopatia, il diabete e l'ipertensione. Ogni anno, nei Paesi in via di sviluppo, circa 30 milioni di bambini nascono con crescita menomata a causa della malnutrizione durante la gravidanza.
La malnutrizione sotto forma di carenze di vitamine e di minerali essenziali, continua ad essere, su scala mondiale, la causa di malattie gravi e della morte di milioni di persone. Più di 3,5 miliardi di persone soffrono di carenza di ferro, 2 miliardi sono a rischio di carenza di iodio e 200 milioni di bambini, in età prescolare, sono affetti da carenza di vitamina A. La carenza di ferro può causare un ritardo nella crescita, una minore resistenza alle malattie, una diminuzione, a lungo termine, dello sviluppo mentale e motorio e disordini nelle funzioni riproduttive; contribuisce, inoltre, a circa il 20 per cento dei decessi durante il parto. La carenza di iodio può causare danni cerebrali permanenti, ritardo mentale, sterilità, diminuzione delle probabilità di sopravvivenza dei bambini e gotta. La carenza di iodio in una donna in gravidanza, può causare diversi gradi di ritardo mentale nel nascituro. La carenza di vitamina A nei bambini può causare la cecità o la morte; contribuisce ad una ritardata crescita fisica e ad una diminuita resistenza alle infezioni con conseguente aumento della mortalità tra i bambini più piccoli.
Anche le forme più lievi di queste carenze possono limitare lo sviluppo del bambino e le sue capacità di apprendimento nella prima parte della sua vita portando a conseguenti deficienze accumulative nel rendimento scolastico e determinando una più alta percentuale di abbandono della scuola o di analfabeti nelle future generazioni. Molte delle più gravi conseguenze sanitarie di queste tre rilevanti carenze di micronutrienti possono essere ridotte sensibilmente con alimenti adeguati e regimi alimentari variati, in grado di fornire le vitamine e i minerali necessari.
In molti Paesi, i problemi di salute connessi agli eccessi alimentari rappresentano una minaccia in continuo aumento. L'obesità, nei bambini e negli adolescenti, è associata a diversi problemi di salute e la sua persistenza, sino alla maggiore età, può condurre ad effetti che vanno dall'aumento del rischio di morte prematura a diversi stati debilitanti, non mortali, ma che influiscono sulla produttività. Questi problemi emergenti non riguardano solo i Paesi progrediti; infatti, un numero sempre più alto di Paesi in via di sviluppo si sta confrontando con il duplice problema della sottoalimentazione e delle malattie croniche legate all'alimentazione. Inoltre, la contaminazione alimentare causata da agenti microbici, da metalli pesanti e da insetticidi è un ostacolo al miglioramento nutrizionale in tutti i Paesi del mondo.In molti Paesi sono piuttosto comuni le malattie che si trasmettono attraverso gli alimenti e i bambini ne sono le prime vittime: la perdita di peso ed il deperimento provocati dalla diarrea, portano infatti ad alti livelli di mortalità infantile.
Le conseguenze di una alimentazione povera e di malattie, sia che si presentino nelle forme più lievi che in quelle più gravi, si traducono in una riduzione del benessere, della qualità della vita, in senso lato, e dei livelli di sviluppo del potenziale umano. In particolare, la malnutrizione può dare luogo a una perdita nella produttività lavorativa ed economica, in quanto gli adulti afflitti da disordini nutrizionali non sono in grado di lavorare, a una carenza nell'istruzione, quando i bambini sono troppo deboli o ammalati per frequentare la scuola o per imparare adeguatamente, a costi per le cure sanitarie dei malati per cause legate alla malnutrizione, e, inoltre, a costi che la società deve sostenere per curare i disabili e, a volte, anche le loro famiglie.
Nell'ultimo secolo, sono stati compiuti rimarchevoli progressi al fine di aumentare la quantità e qualità della produzione alimentare mondiale e migliorare lo stato nutrizionale delle popolazioni. Così come la produzione alimentare mondiale è cresciuta, al pari del tasso di incremento della popolazione, anche la sanità, l'istruzione e i servizi sociali sono migliorati in tutto il mondo e il numero delle persone affamate e malnutrite è diminuito considerevolmente. Tuttavia, l'accesso ad approvvigionamenti sufficienti di alimenti vari e di buona qualità resta un problema grave per molti Paesi anche là dove, a livello nazionale, la produzione alimentare sia adeguata. In tutti i Paesi, certe forme di fame e malnutrizione continuano ad esistere.
Per mettere fine alla fame è necessario cominciare a garantire che alimenti siano prodotti in quantità sufficiente e diventino accessibili per tutti. Tuttavia, aumentare semplicemente la produzione alimentare non garantisce l'eliminazione della fame. Deve essere garantito l'accesso di ogni individuo, e in ogni momento, ad alimenti sicuri e sufficienti dal punto di vista nutritivo, necessari per una vita attiva e sana - la cosiddetta sicurezza alimentare -. In tutto il mondo, è necessario aumentare gli sforzi per garantire la 'sicurezza alimentare' al fine di eliminare la fame e la malnutrizione e le loro devastanti conseguenze tra le generazioni presenti e quelle a venire.È necessario che ognuno di noi contribuisca, attraverso la condivisione delle informazioni, l'attenzione e la partecipazione alle attività, a garantire il diritto fondamentale di tutti gli esseri umani ad essere 'liberi dalla fame'.
FONTE : FEEDINGMINDS.ORG | |
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| Titolo: Re: News - Notizie Varie Mar 9 Dic 2008 - 12:26 | |
| INTERNAZIONALE 9/12/2008 13.12
CRISI ALIMENTARE: FAO, QUASI UN MILIARDO DI PERSONE SOFFRE LA FAME
Sono circa 963 milioni le persone al mondo che soffrono la fame: lo sostiene il rapporto sullo ‘Stato dell’insicurezza alimentare 2008’ diffuso oggi dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura delle Nazioni unite (Fao), secondo cui altri 40 milioni si sono aggiunti alla lista delle persone malnutrite nel corso del 2008, a causa della crisi economica e dell’aumento indiscriminato dei prezzi di beni di prima necessità. “I costi del cibo sono diminuiti rispetto all’inizio dell'anno – ha detto il vice-direttore della Fao Hafez Ghanem – ma questo non ha posto fine alla crisi nei paesi più poveri”. Nonostante il prezzo dei cereali sia calato del 50% rispetto al gennaio 2008, infatti, l’indice dei prezzi dei generi alimentari segna un aumento di media di circa 20 punti percentuali rispetto a quello del 2006. “Per milioni di persone nei paesi in via di sviluppo, mangiare il minimo indispensabile per una vita sana resta un sogno lontano da raggiungere” ha detto Ghanem, sottolineando che i costi delle sementi – più che raddoppiati rispetto al 2006 – hanno costretto i contadini dei paesi più poveri a non aumentare la produzione. La conseguenza potrebbe essere “un altro drammatico aumento dei prezzi, portatore di una crisi ingestibile” ha aggiunto il responsabile. Il documento, di circa 60 pagine, sottolinea inoltre che la grande maggioranza delle persone malnutrite, 907 milioni su 963, vivono in paesi in via di sviluppo. Di queste, il 65% vivono in soli sei paesi: India, Cina, Repubblica democratica del Congo, Bangladesh, Indonesia, Pakistan ed Etiopia. In particolare, con progressi relativi nel settore della lotta alla malnutrizione, circa due terzi delle persone che soffrono la fame vive in Asia (583 milioni nel 2007), mentre in Africa Sub-sahariana una persona su tre (236 milioni nel 2007) è affetta da malnutrizione cronica. Successi, tuttavia, si sono registrati anche in alcune di queste aree dove Ghana, Congo, Nigeria, Mozambico e Malawi, per esempio, si sono distinti per una notevole riduzione del numero di abitanti malnutriti. [AdL] FONTE : MISNA | |
| | | massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: NEWS - NOTIZIE VARIE Ven 12 Dic 2008 - 12:33 | |
| 12-12-08 | </TR>SICILIA/MALTEMPO: DA DUE GIORNI BLOCCATI SULL'ETNA 8 BOY-SCOUT | | (ASCA) - Palermo, 12 dic - A causa del maltempo otto boy-scout sono bloccati da due giorni al rifugio Timpa Rossa, a quota 2093 metri, sul versante Nord dell'Etna. I giovani, rimasti senza viveri, oggi hanno chiesto di essere soccorsi.
I militari del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Nicolosi, gli uomini del Corpo Forestale e i volontari del Soccorso Alpino e Speleologico stanno cercando di raggiungere il rifugio, anche se la strada d'accesso e' completamente ricoperta dalla neve, per recuperarli.
dod/map/alf |
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| | | massimo
Numero di messaggi : 271 Età : 60 Localizzazione : Settebagni Occupazione/Ozio : impiegato Umore : giusto Data d'iscrizione : 15.10.08
| Titolo: SPORT - CALCIO Ven 12 Dic 2008 - 12:37 | |
| 12-12-08 | </TR>CALCIO: BUFFON CHIEDE INGAGGIO DA 13 MLN A MANCHESTER CITY (STAMPA GB) | | (ASCA) - Roma, 12 dic - Gianluigi Buffon andra' al Manchester City ma solo se il club inglese e' disposto a pagarlo 13 milioni di euro a stagione. Secondo il Daily Mail, infatti, sarebbe questa la proposta di ingaggio avanzata dal portiere della Juventus alla societa' di calcio inglese che fa capo ad un consorzio arabo di Abu Dhabi.
luq/dnp/rob |
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| | | M@uro Admin
Numero di messaggi : 64 Età : 75 Localizzazione : 7bagni Data d'iscrizione : 16.07.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Ven 12 Dic 2008 - 13:40 | |
| In quanti sanno questa cosa? Alemanno: nessuno è obbligato ad andare al lavoro. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno invita i cittadini a restare a casa: «Nel pomeriggio, verso sera, dobbiamo seguire un ulteriore ondata di piena - dice - Ribadisco l'invito a tutti i cittadini di evitare di circolare e di restare a casa. Ricordiamo che essendoci lo stato di calamità naturale nessuno è obbligato ad andare al lavoro».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=38043&sez=HOME_ROMA | |
| | | stefano67
Numero di messaggi : 114 Età : 57 Localizzazione : Settebagni Data d'iscrizione : 19.06.08
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Ven 12 Dic 2008 - 14:54 | |
| io l'ho saputo adesso e mi trovo al lavoro | |
| | | fausto69
Numero di messaggi : 2488 Età : 55 Localizzazione : Settebagni, Roma Occupazione/Ozio : Sicurezza Umore : Sono FAUSTO!!! Data d'iscrizione : 10.12.07
| Titolo: Re: News - Notizie Varie Ven 12 Dic 2008 - 16:41 | |
| - M@uro ha scritto:
- In quanti sanno questa cosa?
Alemanno: nessuno è obbligato ad andare al lavoro. Il sindaco di Roma Gianni Alemanno invita i cittadini a restare a casa: «Nel pomeriggio, verso sera, dobbiamo seguire un ulteriore ondata di piena - dice - Ribadisco l'invito a tutti i cittadini di evitare di circolare e di restare a casa. Ricordiamo che essendoci lo stato di calamità naturale nessuno è obbligato ad andare al lavoro».
http://www.ilmessaggero.it/articolo.php?id=38043&sez=HOME_ROMA Io l'ho preso alla lettera... e non ci sono andato a lavoro! | |
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| Titolo: Re: News - Notizie Varie | |
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