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TUTELA SUI CAMPI DA GIOCO: Secondo voi qual'è il tema che richiederà piu attenzione?
La sicurezza negli impianti Sportivi
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La tutela dei giovani atleti.
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La figura del resposabile della sicurezza.
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Il primo intervento nel corso di un infortunio.
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La necessità di introdurre nuove regole per la sicurezza.
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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptySab 13 Mar 2010 - 23:37

Finalmente una buona notizia per noi! cheers
Dal sito della Regione abbiamo visto l'elenco delle società sportive che sono state inserite, per scorrimento della graduatoria del bando Avviso pubblico per la promozione, il sostegno e la diffusione della sicurezza nello Sport, di cui alla L.R. 11/09. , per l'anno finanziario 2010 che vede deliberitati ulteriori 250mila euro e fino al punteggio riportato pari a 21 punti. Il SETTEBAGNI CALCIO SALARIO è rientrato come ultima società al 95° posto con un finanziamento pari A 7.700 euro su un progetto presentato di circa 9.696 euro per lavori di messa in sicurezza dell'impianto ANGELUCCI (PROTEZ.PARACOLPI ANGOLI E SPIGOLI, CORDOLI CEMENTO E TORRI FARO-SOST.CANCELLI FERRO A NORMA)
Un grazie particolare va a tutte quelle persone che si battono per far si che i nostri ragazzi giochino i tutti i campi di calcio in completa sicurezza e senza pericolo alcuno. Fra queste una grandissima donna,
come Delia Santalucia Bini ( http://www.associazionealessandrobini.org/ale.asp ).


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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyVen 19 Mar 2010 - 21:47


Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 DSC_0070
Caso Bini: Gennaro Durante è stato prosciolto da qualsiasi responsabilità in sede sportiva.
di Eraclito Corbi
http://ilcorrierelaziale.it/tags/news/caso-bini-la-giustizia-sportiva-scagiona-gennaro-durante-la-disciplinare-nazionale-ribalta
La Figc ha pubblicato sul proprio sito il Comunicato Ufficiale n.67/CDN con cui la Commissione Disciplinare Nazionale della Figc, presieduta dall’Avv. Gianfranco Tobia lo scorso 11 marzo (solo oggi però è stato pubblicato il documento), ha prosciolto da ogni addebito il vicepresidente dell’Almas, che lo scorso 14 gennaio 2010 era stato invece ritenuto responsabile di non aver verificato le condizioni del campo S.Anna dove era morto il giovane Alessandro Bini nel giudizio della Commissione Disciplinare Territoriale del CR Lazio e punito con una inibizione di 3 anni (c’erano state poi pene accessorie nei confronti del club, sulle quali però non sono stati presentati ricorsi). La contesa giudiziaria, che sul fronte penale va avanti al Tribunale di Roma, per la giustizia sportiva si era messa in moto con il deferimento della Procura Federale nei confronti di Gennaro Durante, vice presidente all’epoca del fatto della Società Almas Roma Srl, considerando che nel frattempo erano deceduti il legale rappresentante dell’Almas, Attilio Massolo ed il segretario Niccolai. Secondo la tesi della Procura Federale il Durante, “in quanto munito di poteri di rappresentanza legale della Società”, era dunque responsabile di un “comportamento antiregolamentare consistito nella inosservanza della distanza minima prevista dalla normativa di settore, riguardo alla c.d. area di destinazione, e per non aver provveduto a proteggere gli ostacoli fissi presenti ai bordi del terreno di giuoco, con appositi materiali antiurto”. Sul famoso rubinetto killer, posto troppo vicino la riga laterale del campo e non protetto, dunque, era responsabile, secondo la Procura, tesi accolta dalla CDT del CR Lazio, Gennaro Durante. Secondo la CDT, infatti, il Durante era stato individuato quale “soggetto legalmente responsabile in ragione del ruolo ricoperto in Società e delle mansioni effettivamente ricoperte”, cioè un presidente di fatto a tutti gli effetti, “stante la gravissima malattia del Presidente Massolo, e di dirigente apicale nella gestione più propriamente agonistico – sportiva, con funzioni quindi di controllo anche sulla gestione dell’impianto sportivo, che avrebbe condiviso con il Presidente ed il Segretario e, con ogni probabilità, anche con altri dirigenti che l’indagine non sarebbe riuscita pienamente ad individuare”. La tesi difensiva di Durante, però, di fronte alla CDN si è basata sull’illegittimità della decisione in quanto non avrebbe rivestito alcun ruolo rappresentativo nella società ed ha trovato il sostegno della CDN stessa, secondo la quale “la responsabilità di quanto accaduto debba essere attribuita a chi ha la legale rappresentanza della Società (difatti il Massolo è stato l’unico coinvolto nel procedimento penale)” e rimane invece dubbio che tale responsabilità possa estendersi al Durante. Nelle motivazioni, sembra comunque emergere una sorta di proscioglimento per “mancanza di prove” più che un’assoluzione piena: secondo la CDN, infatti, per accertare se Durante avesse o meno responsabilità dirette sulla gestione del club, e dunque anche sull’impianto, l’accertamento deve nascere da “un’indagine approfondita che si spinga oltre il dato documentale fornito dal foglio censimento”. Non basta dunque che il Durante dichiari “di essere delegato all’attività bancaria ed agonistica né con la circostanza che lo stesso fosse presente all’audizione, in vece del Presidente, all’epoca dei fatti impedito”. Una motivazione che suon a anche come una reprimenda nei confronti della Procura che ha condotto l’indagine: “Viene ritenuto responsabile il Durante unicamente perché dirigente, ancorché apicale, e non anche, a solo titolo esemplificativo, gli altri componenti del Consiglio direttivo, ed in particolare il Sig. Tarascio, altro vicepresidente, ed il Sig. Coni, consigliere, che invece erano perfettamente individuabili”. E ancora: “Il materiale raccolto consente esclusivamente di qualificare il ruolo ricoperto dal deferito (delegato all’attività bancaria e agonistica) che, di per sé, non è indicativo di poteri di rappresentanza societaria, ma non di comprendere quali fossero le mansioni effettivamente svolte. Ed in tal senso si sarebbe dovuta spingere l’indagine”. E un altro passaggio successivo ribadisce la linea: “non si comprende in base a cosa la scelta sia caduta sul deferito (cioè Durante) invece che sul Tarascio”. Dunque le eventuali responsabilità andavano accertate meglio. Ma ormai il procedimento è concluso dopo la sentenza della CDN: e la giustizia sportiva,di fatto, non ha trovato un responsabile, non lo è il Durante, non sono nemmeno stati presi in considerazione Paolo Tarascio e Luigi Coni, citati ad esempio solo oggi dalla CDN. Gennaro Durante è prosciolto, la giustizia sportiva si ferma con un semplice nulla di fatto. Ed ora rimane la giustizia ordinaria.




Il commento della mamma di Ale. Delia Bini: "La giustizia sportiva? Uno schifo!"
Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 Signora Bini
“Sapevo che la Giustizia Sportiva fosse una casta, ma questa sentenza è assurda”. Delia Santalucia Bini, mamma del povero Alessandro scomparso due anni fa al S. Anna è durissima contro la decisione della Commissione Disciplinare Nazionale che oggi ha capovolto il primo grado e prosciolto Gennaro Durante: “Dopo la prima sentenza della Commissione Disciplinare Territoriale, a gennaio, ho pensato che forse anche la giustizia sportiva potesse fare luce sulle responsabilità, invece oggi sono profondamente delusa. Questa giustizia fa davvero schifo”.

FONTE: IL CORRIERE LAZIALE
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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyGio 8 Apr 2010 - 21:44

ANCORA MORTE SUI CAMPI DI CALCIO

MUORE DOPO UN INCIDENTE
SUL CAMPO DA CALCETTO

Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 20100410A due settimane e mezzo dal ricovero, prima all'ospedale di Merate (Lecco) e poi al San Raffaele di Milano, è morto oggi Luca Catalano, il ragazzo di 23 anni di Nibionno (Lecco), che era rimasto ferito in maniera gravissima durante una partita del campionato di calcio a sette a Cernusco Lombardone (Lecco). Il giovane, durante un'azione di gioco, era caduto poco oltre il rettangolo del campo, finendo violentemente con la testa contro un muretto. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime e nonostante più operazioni e le cure intensive, il giovane è morto, lasciando nel dolore familiari e numerosi amici che in questo periodo si erano fatti forza via internet, coinvolgendo anche campioni di serie A per augurare al 23enne di vincere la sua battaglia per la vita. Oggi il tragico epilogo. I familiari hanno autorizzato il prelievo degli organi.


FONTE: LEGGO
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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyMar 13 Apr 2010 - 16:41

tratto da "IL CORRIERE LAZIALE" del 13 aprile 2010
Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 Sport_10
RICORDIAMO CHE AL TORNEO "SPORT PER LA VITA" SAREMO PRESENTI ANCHE NOI CON I GIOVANISSIMI DI MISTER FLORE
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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyMer 14 Apr 2010 - 19:15

fausto69 ha scritto:

Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 DSC_0070
Caso Bini: Gennaro Durante è stato prosciolto da qualsiasi responsabilità in sede sportiva.
di Eraclito Corbi
http://ilcorrierelaziale.it/tags/news/caso-bini-la-giustizia-sportiva-scagiona-gennaro-durante-la-disciplinare-nazionale-ribalta
La Figc ha pubblicato sul proprio sito il Comunicato Ufficiale n.67/CDN con cui la Commissione Disciplinare Nazionale della Figc, presieduta dall’Avv. Gianfranco Tobia lo scorso 11 marzo (solo oggi però è stato pubblicato il documento), ha prosciolto da ogni addebito il vicepresidente dell’Almas, che lo scorso 14 gennaio 2010 era stato invece ritenuto responsabile di non aver verificato le condizioni del campo S.Anna dove era morto il giovane Alessandro Bini nel giudizio della Commissione Disciplinare Territoriale del CR Lazio e punito con una inibizione di 3 anni (c’erano state poi pene accessorie nei confronti del club, sulle quali però non sono stati presentati ricorsi). La contesa giudiziaria, che sul fronte penale va avanti al Tribunale di Roma, per la giustizia sportiva si era messa in moto con il deferimento della Procura Federale nei confronti di Gennaro Durante, vice presidente all’epoca del fatto della Società Almas Roma Srl, considerando che nel frattempo erano deceduti il legale rappresentante dell’Almas, Attilio Massolo ed il segretario Niccolai. Secondo la tesi della Procura Federale il Durante, “in quanto munito di poteri di rappresentanza legale della Società”, era dunque responsabile di un “comportamento antiregolamentare consistito nella inosservanza della distanza minima prevista dalla normativa di settore, riguardo alla c.d. area di destinazione, e per non aver provveduto a proteggere gli ostacoli fissi presenti ai bordi del terreno di giuoco, con appositi materiali antiurto”. Sul famoso rubinetto killer, posto troppo vicino la riga laterale del campo e non protetto, dunque, era responsabile, secondo la Procura, tesi accolta dalla CDT del CR Lazio, Gennaro Durante. Secondo la CDT, infatti, il Durante era stato individuato quale “soggetto legalmente responsabile in ragione del ruolo ricoperto in Società e delle mansioni effettivamente ricoperte”, cioè un presidente di fatto a tutti gli effetti, “stante la gravissima malattia del Presidente Massolo, e di dirigente apicale nella gestione più propriamente agonistico – sportiva, con funzioni quindi di controllo anche sulla gestione dell’impianto sportivo, che avrebbe condiviso con il Presidente ed il Segretario e, con ogni probabilità, anche con altri dirigenti che l’indagine non sarebbe riuscita pienamente ad individuare”. La tesi difensiva di Durante, però, di fronte alla CDN si è basata sull’illegittimità della decisione in quanto non avrebbe rivestito alcun ruolo rappresentativo nella società ed ha trovato il sostegno della CDN stessa, secondo la quale “la responsabilità di quanto accaduto debba essere attribuita a chi ha la legale rappresentanza della Società (difatti il Massolo è stato l’unico coinvolto nel procedimento penale)” e rimane invece dubbio che tale responsabilità possa estendersi al Durante. Nelle motivazioni, sembra comunque emergere una sorta di proscioglimento per “mancanza di prove” più che un’assoluzione piena: secondo la CDN, infatti, per accertare se Durante avesse o meno responsabilità dirette sulla gestione del club, e dunque anche sull’impianto, l’accertamento deve nascere da “un’indagine approfondita che si spinga oltre il dato documentale fornito dal foglio censimento”. Non basta dunque che il Durante dichiari “di essere delegato all’attività bancaria ed agonistica né con la circostanza che lo stesso fosse presente all’audizione, in vece del Presidente, all’epoca dei fatti impedito”. Una motivazione che suon a anche come una reprimenda nei confronti della Procura che ha condotto l’indagine: “Viene ritenuto responsabile il Durante unicamente perché dirigente, ancorché apicale, e non anche, a solo titolo esemplificativo, gli altri componenti del Consiglio direttivo, ed in particolare il Sig. Tarascio, altro vicepresidente, ed il Sig. Coni, consigliere, che invece erano perfettamente individuabili”. E ancora: “Il materiale raccolto consente esclusivamente di qualificare il ruolo ricoperto dal deferito (delegato all’attività bancaria e agonistica) che, di per sé, non è indicativo di poteri di rappresentanza societaria, ma non di comprendere quali fossero le mansioni effettivamente svolte. Ed in tal senso si sarebbe dovuta spingere l’indagine”. E un altro passaggio successivo ribadisce la linea: “non si comprende in base a cosa la scelta sia caduta sul deferito (cioè Durante) invece che sul Tarascio”. Dunque le eventuali responsabilità andavano accertate meglio. Ma ormai il procedimento è concluso dopo la sentenza della CDN: e la giustizia sportiva,di fatto, non ha trovato un responsabile, non lo è il Durante, non sono nemmeno stati presi in considerazione Paolo Tarascio e Luigi Coni, citati ad esempio solo oggi dalla CDN. Gennaro Durante è prosciolto, la giustizia sportiva si ferma con un semplice nulla di fatto. Ed ora rimane la giustizia ordinaria.

Il commento della mamma di Ale. Delia Bini: "La giustizia sportiva? Uno schifo!"
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“Sapevo che la Giustizia Sportiva fosse una casta, ma questa sentenza è assurda”. Delia Santalucia Bini, mamma del povero Alessandro scomparso due anni fa al S. Anna è durissima contro la decisione della Commissione Disciplinare Nazionale che oggi ha capovolto il primo grado e prosciolto Gennaro Durante: “Dopo la prima sentenza della Commissione Disciplinare Territoriale, a gennaio, ho pensato che forse anche la giustizia sportiva potesse fare luce sulle responsabilità, invece oggi sono profondamente delusa. Questa giustizia fa davvero schifo”.

FONTE: IL CORRIERE LAZIALE

Bel gesto di protesta dell'Ottavia e dell'OstiaMare a sostegno della famiglia Bini

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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyGio 2 Dic 2010 - 14:50

III Borsa di studio Alessandro Bini


25 novembre 2010

Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 Alessandro-bini38176_img


ROMA - Lunedi 29 Novembre 2010 ore 11,00 presso la palestra dell'Istituto superiore Leopoldo Pirelli di Roma si svolgerà la cerimonia per il conferimento della “III BORSA DI STUDIO ALESSANDRO BINI" promossa dall'Associazione Alessandro Bini. Durante l'evento verrà premiato un alunno che frequenta il secondo anno di scuola superiore che ha riportato un ottimo profitto scolastico, che pratica una disciplina sportiva e che le condizioni della famiglia sono economicamente precarie. La manifestazione vuole evidenziare la moltitudine di ragazzi/e che rispettano le regole; adolescenti che dei valori ne fanno una questione di vita ma che non vengono esaltati, rispetto alla notizia di una azione da "bullo che sicuramente ha una mediaticità maggiore. In occasione dell'evento l'Associazione sottoporrà alle numerose figure Istituzionali che sarano presenti, eventuali carenze strutturali ed eventuali pericoli che gli alunni abitualmente corrono durante la pratica sportiva scolastica. Accanto alle presenze politiche anche tre giocatori, appartenenti al mondo del calcio: Vincent Candelà, testimonial dell'Associazione, Giuliano Giannichedda e Giuseppe Favalli.

Perché nasce l'Associazione?

E’ il 2 febbraio 2008, sul campo dell’Almas Roma si sta disputando una partita di calcio del Campionato Giovanissimi Provinciali 1993. Si affrontano le squadre dell’Almas contro il Cinecittà Bettini Alessandro Bini, ragazzo del Cinecittà, viene a mancare a seguito di un forte impatto al torace contro un rubinetto posto a circa 70 cm dalla linea laterale del campo, che era lì ma non avrebbe dovuto esserci, Il pubblico che assiste alla partita lo ha visto dapprima esultare per il momentaneo vantaggio della sua squadra, poi partire, senza neanche salutare, per un viaggio senza ritorno. Un dolore immenso ed incolmabile per i suoi genitori, per i suoi parenti, per quanti hanno avuto la gioia di conoscerlo, per i suoi compagni di squadra ed amici, dapprima la tragica consapevolezza, poi repentina crescita nell’affrontare la mancanza improvvisa e ingiusta del loro caro amico, e nei cuori di tutti un ricordo indelebile. E’ proprio per onorare il suo essere combattente ed altruista, che i genitori di Alessandro hanno deciso da subito di costituire un associazione intitolata al figlio che avesse la finalità di portare sicurezza nello sport, più precisamente ridurre i pericoli nelle strutture ove si pratica sport dilettantistico.

L’Associazione Alessandro Bini nasce il 20.3.2008. Il suo scopo è battersi per far varare una norma, a livello nazionale, che vada eventualmente ad implementare l’attuale D.Lgs 81 (ex 626) per quel che riguarda
l’impiantistica e per la tutela di coloro che amano lo sport e lo svolgono anche come forma di divertimento.
L'associazione pretenderà che le omologazioni, dove si svolgono le varie discipline sportive, vengano eseguite da tecnici capaci e del settore, anche sulla base di leggi innovative perché le poche norme sono ormai divenute obsolete e contrastanti con le realtà attuali. Continuerà a tutelare tutti coloro che svolgono attività sportiva affinché ciò che e successo ad Alessandro, quel famoso 2 febbraio, non accada mai più.


DAL SITO: DIREGIOVANI
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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyMer 5 Gen 2011 - 16:20

Condanna per la morte del giovane calciatore Alessandro Bini
A Sandro Silvestri un anno e mezzo di reclusione, con sospensione della pena, per aver ritenuto idoneo un campetto della periferia romana in cui perse la vita il ragazzo

FONTE: abitarearoma di Maria Giovanna Tarullo
Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 Ale_bi10
Un anno e mezzo di reclusione, con sospensione della pena, per aver ritenuto idoneo un campetto della periferia romana in cui perse la vita un giovane calciatore. Questa la condanna inflitta a Sandro Silvestri, commissario della Lega nazionale dilettanti del Lazio, che concesse il nulla osta all'omologazione del campo dove, lo scorso 2 febbraio 2008 durante una partita dilentantistica, perse la vita il quattordicenne Alessandro Bini.
Il giovane talento del "Cinecittà Bettini" si scontrò violentemente contro la maniglia di un tubo di irrigazione del rettangolo di gioco, priva della adeguata protezione in gommapiuma.
Per la morte sul colpo di Alessandro Bini, il pm Giuseppe Cascini chiese in primo grado una condanna a tre anni e otto mesi di reclusione per omicidio colposo e falsa attestazione di fatto, con un'iniziale scrittura nel registro degli indagati anche di Attilio Massolo, presidente e legale dell'Almas Roma, società propietaria del campo, scomparso da alcuni mesi.
I genitori di Alessandro, Claudio e Delia, hanno espresso soddisfazione per l'esito del processo dichiarando: "E’ stata fatta giustizia. Non volevamo vendetta, ma chiedevamo che fossero riconosciute le responsabilità per la morte di Ale. Speriamo che questa sentenza funga da monito per coloro che, preposti a vigilare, verificare e controllare, non adempiono con scrupolo ai loro doveri istituzionali."
"Ci auguriamo - concludono i coniugi - che ora LND, FIGC e CONI rivedano l’intera normativa sulla sicurezza degli impianti. E che riflettano sulla possibilità di affidarsi per le omologazioni delle strutture sportive a tecnici specializzati, e non a semplici volontari che non hanno le conoscenze opportune per tutelare la salute e la sicurezza di coloro che praticano sport”.

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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyMar 3 Mag 2011 - 15:02

Il 7 maggio 2011alle ore 9,00 presso la Regione Lazio Piazza Oderico da Pordenone,15 Roma (Sala Tirreno)
si terrà il Convegno Salute e Sicurezza nello Sport.... E' sicurezza della vita!!!

FONTE: http://www.associazionealessandrobini.org/articolo.asp?articolo=424
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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyMer 4 Mag 2011 - 14:00

[quote="fausto69"]Il 7 maggio 2011alle ore 9,00 presso la Regione Lazio Piazza Oderico da Pordenone,15 Roma (Sala Tirreno)
si terrà il Convegno Salute e Sicurezza nello Sport.... E' sicurezza della vita!!!

FONTE: http://www.associazionealessandrobini.org/articolo.asp?articolo=424
[/quote

Sicurezza e salute: un diritto anche nello sport. Il 7 Maggio un convegno promosso dall'Associazione Bini


Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 Campi vuoti 5

di Giovanna Sfragasso
Garantire adeguati livelli di sicurezza nelle attività e nelle strutture sportive è un tema di assoluto rilievo, poiché attiene alla tutela della salute del cittadino e, in particolare, dell’atleta, che va necessariamente promossa. Il compito spetta ad Istituzioni, società sportive, enti e associazioni di settore, attraverso un impegno di collaborazione forte e costante, soprattutto in vista dell'attuale crescita di richiesta di pratica sportiva da parte di giovani e bambini e dello sviluppo, spesso scarsamente pianificato, dell’impiantistica dedicata.
La “cultura della sicurezza”. Il lavoro dei soggetti coinvolti diventa quindi non semplicemente quello di far rispettate le norme e i regolamenti esistenti ma anche di promuovere una cultura della sicurezza e della qualità nelle attività motorie e sportive più consapevole e diffusa. In quest'ottica si colloca il convegno “Salute e sicurezza nello sport...sicurezza della vita!!!”, organizzato dall'Associazione Alessandro Bini con il patrocinio dell’assessorato regionale alla Cultura, Arte e Sport, in programma il 7 Maggio presso la Sala Tirreno della Regione Lazio.
Il convegno e il report informativo. L'appuntamento di sabato prossimo rappresenta un momento di riflessione sul tema della sicurezza, con particolare attenzione alle problematiche legate all’impiantistica sportiva. Ma rappresenta soprattutto un momento di confronto e ricerca di soluzioni snelle ed idonee per raggiungere standards di sicurezza apprezzabili nelle strutture e nelle scuole dove si pratica attività sportiva di base. Il tutto, partendo da dati certi, raccolti sul territorio, attraverso un approccio alla questione “salute e sicurezza nello sport” fornito dai soggetti direttamente coinvolti. “Durante il convegno presenteremo i risultati di un’indagine che abbiamo condotto attraverso questionari sottoposti ai partecipanti ai quindici corsi di informazione per aspiranti istruttori di scuola calcio attivati dal Coni-Figc Sgs – ha spiegato la presidente dell'Associazione Alessandro Bini Delia Santalucia – Questionari che ci hanno permesso di verificare il grado di conoscenza della materia tra gli addetti ai lavori. Abbiamo chiesto loro, ad esempio, se avessero riscontrato problemi negli impianti, se li avessero segnalati, se fossero capaci di individuare i pericoli maggiori, ma abbiamo anche chiesto consigli e suggerimenti per migliorare i livelli di sicurezza nelle attività e nelle strutture sportive”. Un’opportunità di analisi della situazione offerta dalla coordinatrice del Sgs Patrizia Minocchi, alla quale l’Associazione Bini aveva precedentemente presentato un progetto. “La dott.ssa Minocchi, a settembre dello scorso anno, ci ha infatti proposto di intervenire nei corsi per sensibilizzare i futuri allenatori sull’importanza della sicurezza dei campi di calcio – ha aggiunto Delia Bini – Ci siamo subito resi disponibili, grazie anche alla preziosa collaborazione del nostro associato, nonché RSPP Vito Alessandro Leone, Vincitore del Good Practice Award 2003 dell’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro. Attraverso esempi pratici, supportati da immagini, abbiamo girato il Lazio e ci siamo resi conto – ha aggiunto Delia Bini – che c’è ancora molto da fare, perché manca una cultura della sicurezza”.
Safety e security. Ma cosa si intende con il termine “sicurezza”? Gli inglesi utilizzano due distinte parole per esprimere il concetto: safety e security. Entrambe hanno un significato di salvaguardia dell’incolumità delle persone; ma mentre “safety” implica la salvaguardia da circostanze involontarie che comportano potenzialità lesiva in relazione al tipo di attività svolta, “security” implica la salvaguardia da aggressioni e danni contro la persona o beni perpetrati volontariamente con l’intenzione di nuocere. In italiano, invece, esiste solo il termine “sicurezza”, e già questo crea una situazione di confusione nella materia, sia essa riferita al mondo del lavoro che a quello dello sport. Motivo per cui quando si parla di sicurezza negli impianti sportivi, soprattutto a livello normativo, ci si imbarca in un argomento di particolare complessità, dove norme statali si intrecciano a norme proprie dell’ordinamento sportivo, alla presenza dei tanti protagonisti della vita di una struttura: chi la progetta, chi la realizza, chi la gestisce, gli atleti, professionisti, dilettanti o semplicemente amatoriali, e gli spettatori. Numerosi soggetti, con diverse responsabilità, ma con il comune obiettivo di far sì che i luoghi in cui si svolge un’attività ludico-motoria siano adeguatamente sicuri e che la vita e la salute degli atleti e di tutti coloro che frequentano queste strutture non sia mai messa a repentaglio.
Gli interventi. I relatori del convegno, moderato da Giovanni Lacagnina, si confronteranno proprio a partire dal concetto di sicurezza, mettendo in campo le loro diverse competenze in materia. A portare il saluto delle autorità, l’assessore regionale alla Cultura, Arte e Sport Fabiana Santini e il vicepresidente della Commissione Cultura Arte e Sport Enzo Foschi. Saranno poi presenti il prof. Mario Brozzi (vicepresidente della Commissione Cultura Arte e Sport), il dott. Albino Rubeo, il dott. Donato Eramo, l’avv. Lina Musumarra, l’avv. Mario Stagliano, la dott.ssa Isabella Gasperini, il P.Ind. Vito Alessandro Leone, RSPP dell’Associazione Alessandro Bini. Grandi nomi, dunque, per parlare di un bene, la salute, che va difesa, perchè è diritto di ogni cittadino vivere in un ambiente salubre e sicuro, come sancito dall’Articolo 32 della Costituzione italiana.

FONTE: IL CORRIERE LAZIALE
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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyGio 12 Mag 2011 - 8:45

L' A.S.D. Pol. Ciampino 1984 organizza il IV Memorial “ ALESSANDRO BINI", che si svolgerà dal 20 maggio al 03 giugno 2011.
Quest'anno il torneo verrà interamente svolto presso la splendida struttura del Ciampino Calcio, nello Stadio "Arnaldo Fuso" di Ciampino.
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per maggiori informazioni guardate il seguente link: http://www.associazionealessandrobini.org/memorial/post/2011/file.axd?file=2011%2f4%2fGironi%2c+calendario%2c+regolamento+IV+Memorial+Alessandro+Bini.pdf
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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyMar 24 Mag 2011 - 18:52

DELIA ha scritto:
L' A.S.D. Pol. Ciampino 1984 organizza il IV Memorial “ ALESSANDRO BINI", che si svolgerà dal 20 maggio al 03 giugno 2011.
Quest'anno il torneo verrà interamente svolto presso la splendida struttura del Ciampino Calcio, nello Stadio "Arnaldo Fuso" di Ciampino.
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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyLun 18 Lug 2011 - 19:18

Cassazione:
enti sportivi devono risarcire danni
se non hanno fatto rispettare obbligo di visita medica


Gli enti sportivi sono tenuti a garantire la tutela alla salute dei loro tesserati e devono pertanto fare in modo che chi pratica sport agonistici si sottoponga a visita medica. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione spiegando che, se ciò non accade, si rischia di pagare un maxi risarcimento. Sulla base di questo principio gli Ermellini hanno convalidato una condanna al pagamento di più di 270.000 euro inflitta ad un'associazione sportiva in favore della moglie di un calciatore piemontese che era stato colto da un malore durante una partita di calcio ed era morto poi negli spogliatoi in seguito ad ischemia miocardica. Nel corso del giudizio si era accertato che lo sportivo era stato ammesso al torneo senza essere sottoposto a visita medica con relativo esame elettrocardiografico sotto sforzo. Questo accertamento, spiega la Corte, avrebbe messo in evidenza una patologia di cui era affetto il calciatore. La società sportiva è stata quindi condannata a risarcire i danni patrimoniali e non patrimoniali dalla Corte d'appello di Torino, e la condanna è stata ora confermata in cassazione. Inutile il tentativo di difendersi da parte dell'associazione sportiva che aveva provato a sostenere che la competizione a cui aveva preso parte il calciatore non doveva considerarsi agonistica. Altre informazioni su questa setnenza La Suprema Corte ha respinto il ricorso dell'Acsi e ha sottolineato che "gli enti sportivi sono tenuti a tutelare la salute degli atleti anche attraverso la prevenzione di eventi pregiudizievoli la loro integrita' psicofisica e ne rispondono in relazione all'operato dei propri medici e del personale". Pertanto, aggiunge piazza Cavour, "il non avere l'Acsi predisposto un regolamento del torneo con la previsione dell'obbligo di visita medica e il non avere l'associazione sottoposto a visita medica Giancarlo V. o quantomeno chiesto idonea e adeguata certificazione medica ai fini della partecipazione al torneo, di natura agonistica, comporta il sorgere della responsabilita' con consequenziale obbligo al risarcimento dei danni". L'Acsi e' stata inoltre condannata a sborsare 7200 euro per le spese processuali.
(Data: 16/07/2011 10.00- Autore: N.R.)


FONTE:STUDIOCATALDI.IT
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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyGio 3 Nov 2011 - 9:09

Giovedì sit-in contro i tagli alla sicurezza degli impianti
L'Associazione Alessandro Bini chiede la mobilitazione per protestare contro la scure sui fondi pro -sicurezza
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Con delusione e disappunto apprendiamo che a causa dei tagli del governo, nella manovra dello scorso agosto, la Regione Lazio afferma di non poter erogare i finanziamenti previsti per l’anno 2011 in attuazione della L.11/2009 per la concessione di contributi relativi ad interventi di miglioramento del livello di sicurezza degli impianti sportivi pubblici. Dunque i soggetti che già hanno fatto domanda in relazione ai bandi pubblicati, sia le associazioni, sia gli enti di promozioni e le federazioni, non avranno, di fatto, la possibilità di ricevere nessun contributo. A causa dell’indisponibilità dei fondi per l’anno 2011 sono state definanziate le leggi regionali 15 del 2002 l’articolo 37 e la legge 11 del 2009 di cui all’articolo 7. Parliamo dell’avviso pubblico regionale scaduto il 13 dicembre 2010 con la finalità di concorrere alla promozione della sicurezza nello sport e con cui la Regione intendeva sostenere gli interventi strutturali per il miglioramento e l’adeguamento dei livelli di sicurezza degli impianti sportivi pubblici e privati del Lazio utilizzando le risorse stanziate nello specifico capitolo di bilancio per l’esercizio finanziario 2010/2011.
A darci fiducia sono state le dichiarazioni fatte dal Governatore Renata Polverini sul sito istituito in occasione della II Giornata Regionale per la sicurezza nello Sport svolatasi lo scorso febbraio: “…abbiamo garantito, con la finanziaria regionale 2011, importanti finanziamenti per la messa a norma degli impianti sportivi sul nostro territorio, guardando non solo a quelli più grandi, ma in particolare alle strutture più piccole, nelle periferie e nelle diverse province del Lazio. Questa è la nostra “filosofia del fare”. Un impegno che come Regione ci vede attenti a 360° e questo significa reperire sempre maggiori fondi per costruire nuovi impianti, valorizzare le strutture che investono nella sicurezza e garantire la messa a norma di tutti gli impianti esistenti frequentati dai nostri giovani.”


E dall’applaudito intervento dell’Assessore Cultura Arte e Sport Fabiana Santini che con comunicato stampa e con la sua presenza durante la manifestazione della II giornata per la sicurezza nello sport tenutasi il 19 febbraio 2011 presso il comunale A. Fuso di Ciampino comunicava al pubblico e a tutti gli intervenuti: “Per dare una risposta concreta all’esigenza di tutti i cittadini in tema di sicurezza negli impianti sportivi, quest’anno abbiamo stanziato oltre un milione e 200 mila euro per gli interventi di miglioramento del livello di sicurezza degli impianti sportivi. Ben 380 le domande di società sportive che hanno richiesto i finanziamenti, al vaglio in questo momento di una commissione esaminatrice appositamente istituita. Fissato, però, anche un tetto massimo di 30 mila euro per ogni contributo per dare in questo modo la possibilità al più alto numero di soggetti di fruire del finanziamento e permettendo così alla Regione di concorre alla messa in sicurezza degli impianti con contributi pari all'80% della spesa ammissibile. Particolare attenzione è stata posta poi alle attrezzature delle aree di gioco che dovranno essere necessariamente rivestite o imbottite. Tra le tipologie degli interventi indicati per il finanziamento sono state inserite anche la messa a norma degli impianti antincendio ed elettrici, l'adozione di sistemi antisdrucciolo, la rimozione o lo spostamento di elementi e strutture che possono rappresentare un pericolo durante lo svolgimento dell'attività.”


Tutte parole e promesse che sono proprie di chi governa e vogliamo aggiungere con poca chiarezza, promesse che non sono state mantenute, a discapito di coloro che hanno chiesto finanziamenti banditi. Quanto stanziato, ossia 1,2 milioni di euro, perché in bilancio lo stanziamento c’è al capitolo di spesa G32518, purtroppo è stato disatteso adducendo responsabilità alla manovra finanziaria del governo e al patto di stabilità interno.Promettere per poi non mantenere è la cosa peggiore” così la Presidente dell’Associazione Alessandro Bini, Delia Santalucia, commenta la situazione e sottolinea “Manca la trasparenza. Anziché azzerare completamente i fondi si sarebbe potuto ridurre le risorse. Il nostro disappunto nasce dal fatto che le graduatorie di cui sopra dovevano essere pubblicate entro febbraio e solo oggi a distanza di un anno apprendiamo che nulla sarà corrisposto. Come la famosa Consulta Regionale prevista dalla Legge 11/2009 di cui ne facciamo parte, che in tutto l’anno corrente è stata convocata solo il 12 gennaio 2011. Inoltre l’Assessore Santini non si è neanche preoccupata di comunicare ai componenti di detta Consulta l’indisponibilità dei fondi sui relativi capitoli di bilancio. Chiederemo al più presto spiegazioni all'Assessore che dovrà darci delle risposte esaustive affinchè nessuno proprio nessuno debba sentirsi preso in giro dalle sue promesse disattese”.
A quanti volessero sostenere la nostra causa diamo appuntamento alla manifestazione di giovedì 3 novembre sotto la Regione Lazio.
GIOVEDI 3 NOVEMBRE ORE 11 SOTTO LA GIUNTA REGIONALE LATO GARBATELLA MANIFESTAZIONE MONDO SPORTIVO CONTRO L'AZZERAMENTO DEI FINANZIAMENTI AL MONDO DELLO SPORT E DELLA LEGGE SULLA SICUREZZA NELLO SPORT. TRADITI GLI IMPEGNI ASSUNTI DALL'AMMINISTRAZIONE POLVERINI.

FONTE: PASSIONE CALCIO
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MessaggioTitolo: Re: Tutela e Sicurezza sui campi   Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 EmptyVen 4 Nov 2011 - 21:36

Il sit in per la sicurezza degli impianti smuove la Regione
Sollecitati dalla manifestazione organizzata dall'Associazione Bini i politici regionali sbloccano i fondi
Di Luca Lo Iacono su FUORI AREA


Tutela e Sicurezza sui campi - Pagina 3 Articl10
Sono le 11.40 quando Delia Bini, tuta bianca e grinta da vendere, sparisce dietro al portoncino della Regione Lazio da cui uscirà soltanto due ore più tardi. Insieme a lei Enzo Foschi, Claudio Butera, Franco Maione, Enzo D'Arcangelo, Gianni Lucarelli e Massimo Ghibellini ed idealmente un esercito di persone che a vario titolo non ha voluto che la crisi economica impedisse ai propri figli o atleti di giocare in sicurezza. Nell'ufficio del capo segreteria della Regione Lazio sono saliti in sette, ma con un intero mondo alle spalle fatto di associazioni, club. genitori ed atleti che hanno voluto protestare per l'azzeramento a sorpresa dei fondi previsti per la sicurezza nello sport. Un punto troppo importante per non scendere in piazza e chiedere ragioni e quasi un moto dell'anima per Delia Bini e per chi, come lei, è da sempre in prima fila per la crescita della cultura della sicurezza. Alla fine, dopo due ore di confronto con la Regione, la battaglia è però stata vinta e le agenzie stampa del pomeriggio hanno ratificato l'accordo raggiunto.

(OMNIROMA) Roma, 03 NOV - "Questa mattina è stata ricevuta pressol'Assessorato Cultura, Arte e Sport della Regione Lazio una delegazione dirappresentanti di associazioni sportive (AICS, Uisp, Acli, Atletico RomaSud), accompagnata dai consiglieri regionali Enzo Foschi e Giulia Rodano edai consiglieri municipali Vincenzo Del Poggetto, Andrea Alemanni e Rosario Fabiano. La Giunta Polverini ha voluto confermare la forte attenzione per lo sport di base, dimostrando un significativo impegno a individuare le risorseper finanziare i bandi per l'anno 2011 per la promozione delle iniziative sportive e per la messa in sicurezza degli impianti sportivi, nonostante le difficoltà di bilancio e la critica situazione economica e finanziaria sia regionale sia nazionale, che ha imposto pesanti tagli su tutti i capitoli di bilancio", ha dichiarato in una nota l'Assessore Fabiana Santini a margine dell'incontro". "Durante la riunione - si legge - sono state comunicate alla delegazione le
risorse individuate: 500mila euro a sostegno delle iniziative e manifestazioni sportive realizzate durante l'anno 2011 e 801mila euro per finanziare interventi, sempre per il 2011, di messa in sicurezza di impianti sportivi pubblici e privati. Nell'occasione è stato sottolineato l'impegno della Regione diretto a snellire le procedure di riconoscimento della personalità giuridica delle associazioni sportive dilettantistiche. E' stato anche ricordato che nei prossimi giorni inizieranno gli incontri propedeutici agli Stati Generali dello Sport del Lazio, organizzati in collaborazione con il Coni Lazio, per confrontarsi con tutti gli operatori del settore in vista dell'elaborazione di un nuovo testo unico in materia di sport che la Giunta Polverini vuole adottare .

Soddisfatta delle intenzioni delle istituzioni Delia Bini si è detta "Soddisfatta del risultato, anche se come Associazione continueremo a vigilare. Siamo stati duri con le richieste perchè ci siamo sentiti traditi, ma abbiamo parlato con numeri e cifre perchè cose del genere non si possono improvvisare .So che la crisi c'è, ma la sicurezza non può essere messa in seconda piano nè ora che mai".
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